Contropagelle: de Vrij cecchino, Calha insufficiente

Sommer: gran parata nel primo tempo. Poi la disavventura del gol milanista, responsabilità sua. Indeciso. 5,5

Pavard: un paio di chiusure dei bei tempi. Non può nulla quando Leao riparte in campo aperto, è palesemente in uno contro due. Ritrovato. 6,5

De Vrij: cecchino. Dirige alla grandissima, calamita palloni: e segna. Sontuoso. 7,5

Bastoni: sale poco e malvolentieri. Difensivamente nulla da dire, manca il suo apporto davanti. Il problema è che da lui ci aspettiamo sempre cose fuori dal comune. Ordinato. 6

Dumfries: bloccato, senza un perché. Attacca poco e male, disarmando la fascia destra. Balbettante. 6-

Barella: lo trovi, al solito, dappertutto. Ma, stavolta, senza incidere più di tanto. Spesso copre un Calhanoglu spento. E si stanca. Affaticato. 6+

Calhanoglu: non ancora proponibile. Lento e impacciato, rallenta la manovra. Indietro di condizione. 5,5

Mkhitaryan: si sacrifica. Tocca millemila palloni senza mai rendersi pericoloso. Sufficiente per l’impegno. 6

Dimarco: sembra temere il confronto con Walker. Non trova quasi mai la posizione, né carne né pesce. Indeciso. 5,5

Thuram: alterna giocate da campione a svolazzi privi di significato. Su di lui un rigore clamoroso non visto, assurdo. Colpisce un palo con un colpo di ginocchio che meritava altra sorte. Pericolo, per gli altri. 7

Lautaro: polveri bagnate ma tanto impegno, tanta corsa e tanta voglia. Impreciso. 6,5

dal 63° Bisseck: impatto pazzesco. Entra e ara il terreno portando scompiglio nella metà campo avversaria. Fattore. 7,5

dal 63° Carlos Augusto: compitino. Ordinatino. Attentino. Bravino. Ino. 6

dal 63° Zielinski: incide poco, spesso scivola, un pochino avulso dal contesto. Tentenna. 5,5

dal 76° Frattesi: un paio di recuperi, un paio di dammi il pallone che sto andando. Si impegna. 6

dal 76° Zalewski: al di là dell’assist per il pari nerazzurro vuole il pallone sempre. Punta il difensore avversario senza paura. Sicuri tutti che sia un pacco? Mah. 7,5

Simone Inzaghi: l’errore è schierare Calhanoglu indietro di condizione che costringe Barella e Mkhitaryan agli straordinari, depotenziando così il centrocampo. Poi la partita la legge bene, poco da dire. Cambi corretti e azzeccati. Il gol nasce dal solito errore che facciamo, quello di lasciare la ripartenza agli avversari con praterie davanti. Ma lui, su questo particolare, ha cercato di lavorarci. Se poi chi va in campo non capisce non è colpa sua. Calcisticamente intelligente. 6,5