Lautaro show, l'Inter mangia il Monaco e si prende 23 milioni

Lautaro show, l'Inter mangia il Monaco e si prende 23 milioniTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 15:47Editoriale
di Lapo De Carlo

Le premesse di Inter-Monaco erano quelle di una sfida alla portata ma pericolosa, vincibile ma con pericoli nella possibile gestione del vantaggio. Il terzo derby, tra pochi giorni, che potrebbe non essere l’ultimo visto il possibile incrocio in Coppa Italia e, da ieri, persino in Champions League, poteva condizionare le menti dei titolari.
Invece si è messi subito tutto per il verso giusto.
Il primo tempo inizia in modo fiammeggiante. Barella è ovunque, Thuram giganteggia, Lautaro gioca di prima e triangola in modo pittorico, Mkhitaryan si diverte a fare il metronomo, ma e tutta la squadra che gira a mille. La sensazione e che il piano partita sia quello di chiudere i conti già subito, di provare ad assediare il Monaco e trovare il gol per andare in discesa
Nemmeno il tempo di pensarlo che subito arriva un calcio di rigore, battuto da Lautaro.

Il gol esalta San Siro è i giocatori di lasciano portare dall'energia propulsiva dei tifosi. Si diverte l'Inter, gridano i tifosi e il Monaco sembra patire l'atmosfera, al punto che Mawissa commette fallo da ultimo uomo su Thuram, lanciato a rete. L'espulsione è automatica. Poco più tardi Lautaro raddoppia. Nei minuti che seguono l'Inter aumenta ancora di più la qualità ma non riesce ad entrare in porta con il pallone.
Così dopo mezz'ora la partita rallenta e i nuovi ritmi portano letteramente alla fine del primo tempo.

La ripresa diventa un assolo e a metà tempo arriva il terzo sigillo di Lautaro.

Cinque sostituzioni ed esordio emozionante per Del Pieri in attacco.
 

La partita è stata giocata in superiorità per 77 minuti, permettendo spazi di cui hanno approfittato tanti giocatori. I migliori per distacco alla fine sono risultati Lautaro, Thuram e Barella, seguiti da Dimarco, Mkhitaryan e Pavard.
L’ultima gara di questa Superlega mascherata, targata Uefa e con un numero di partite fuori dalla logica e che hanno messo in difficoltà quasi tutti, risalta proprio l’accuratezza con la quale Inzaghi l’ha preparata fin da inizio stagione. Un solo gol subito, tante rotazioni che non hanno fatto perdere efficacia, ingresso diretto agli ottavi, ricevendo in dono un pacco di milioni che Oaktree reinvestirà nel mercato estivo.

Non è esattamente una buona notizia che l’Inter possa trovare una tra Milan e Juventus agli ottavi. A prescindere dal fatto di essere favoriti in entrambi i casi, trovare una squadra dello stesso Paese è sempre sgradevole. Ci sono implicazioni che travalicano il senso stretto della sfida sportiva e tensioni che pesano nell’economia del doppio confronto.
Senza contare che, pur essendo più forte, l’Inter ha perso due volte consecutive col Milan questa stagione.
Se fosse possibile incontrare una tra Feyenoord e PSV Eindhoven, sarebbe preferibile.

Termino questo editoriale con una frase dolce, rassicurante, pronunciata da Bastoni al termine della partita: “Dopo un inizio di stagione un po' complicato abbiamo resettato e siamo tornati quelli che eravamo l'anno scorso. Solidi, che giocano l'uno per l'altro. Del resto ne parleremo più avanti". Non so se lo abbia detto per una legittima euforia dopo una vittoria tanto schiacciante ma è un’affermazione che verrà messa alla prova da subito, col Milan. Se vedremo la stessa Inter di ieri ci sarebbe la prova che la squadra è davvero pronta per affrontare un febbraio incredibilmente complicato nel migliore dei modi.
Sapremo presto

Amala