Buchanan e Palacios via: guida per evitare acquisti inutili, con Martinez 27 milioni spesi male. A Inzaghi ora manca un giocatore: nodo rinnovo Zalewski

Buchanan e Palacios via: guida per evitare acquisti inutili, con Martinez 27 milioni spesi male. A Inzaghi ora manca un giocatore: nodo rinnovo ZalewskiTUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 17:40Editoriale
di Ivan Cardia

Tajon Buchanan è arrivato di tutta fretta e va via a pochi giorni dalla fine del calciomercato, un anno e qualche minuto dopo. Il canadese, pur non avendo mai chiesto la cessione, è dato da radiomercato vicinissimo al Villarreal. Al netto dell'infortunio, non proprio secondario, all'Inter non ha quasi mai avuto occasioni di dimostrare il proprio talento. Se la cessione di TJ è ancora da definire, il passaggio di Tomas Palacios al Monza è questione di ore: giugno a Milano dopo un lungo tira e molla, non hai convinto Simone Inzaghi e comprensibilmente parte in prestito per trovare maggior minutaggio altrove. 

Con Josep Martinez, fin qui una presenza in Coppa Italia, arrivano a 27 i milioni di euro spesi male negli ultimi dodici mesi. Non ne servivano molti di più per portare alla Pinetina, nome a caso ma neanche troppo, un Alessandro Buongiorno. Intendiamoci: l'operato della dirigenza nerazzurra non diventa da buttare solo per qualche affare che non ha dato i suoi frutti. Capita a tutti, figuriamoci ai migliori. Per un Palacios c'è un Bisseck, per un Martinez c'è un Onana, per Buchanan c'è… chi volete voi. La lista dei colpi "giusti", delle intuizioni, è abbastanza lunga. 

Il tema, ci pare, è che non era così complicato intuire che fossero affari a rischio. E questo ha molto a che fare con il modo di lavorare di Simone Inzaghi e con i futuri progetti dell'Inter. L'allenatore nerazzurro ha bisogno di tempo e di fiducia, per dare spazio. Entrare nel suo gruppo di riferimento nelle rotazioni è complicatissimo, un po' perché i titolari o le prime alternative sono giocatori fortissimi, un po' perché è una forma mentis poco propensa al salto nel (quasi) vuoto. Non si tratta nemmeno di dire se sia giusto o sbagliato. Anzitutto, perché Inzaghi vince, fa giocare bene le sue squadre, migliora i calciatori: difficile insegnargli il mestiere, non ci azzardiamo. In seconda battuta, e in maniera più rilevante, perché questo è e non cambierà, specie se le cose continuano ad andargli - per meriti, sia chiaro - bene. Il "guaio", se proprio lo si vuole chiamare così, è che la linea futura di Oaktree sembra proprio votata a una categoria di acquisti non troppo adatti a essere valorizzati dal tecnico piacentino.

Nell'immediato, a Inzaghi serve - e Inzaghi merita - un'aggiunta numerica. Con la cessione di uno fra Palacios e Buchanan non sarebbe stato necessario: dovessero effettivamente partire entrambi, sarebbe indispensabile perché altrimenti il giochino dei doppi ruoli non funziona più. Ed è difficile immaginare - per dire - che all'improvviso Cocchi, talentino cristallino della Primavera, diventi una improvvisa risorsa da lanciare nell'immediato. Tra i nomi spendibili (piccolo dettaglio: per tutto quanto detto sopra, serve qualcuno pronto) quello di Nicola Zalewski ha alcune caratteristiche che farebbero comodo all'Inter e a Inzaghi. Vanno risolte questioni non proprio di poco conto. O rinnova con la Roma (e a oggi non sembrerebbe averne intenzioni) o non può partire in prestito ma solo a titolo definitivo: formula non da escludere, ma non così gradita e neanche così sensata per un affare "improvvisato". Che poi non possa riaprire i discorsi con i giallorossi per Frattesi, a oggi, è improbabile. Ma è il bello del mercato.