Magari non bellissimi. Ma terribilmente efficaci
Qualcosa che non va, a ben vedere, lo si trova sempre: l’Inter vince? Sì, però non si può giocare così. L’Inter perde? Visto, non andiamo da nessuna parte. E quando pareggia? Beh, si sono buttati via due punti. Non stiamo a nasconderci dietro il classico dito. Qualcosa che non va lo si trova sempre, anche perché è molto più facile vedere i difetti anziché i pregi: da che mondo è mondo funziona così.
Accade, dunque, che i nostri eroi pallonari volino a Praga, bellissima quasi bellissimissima, facendo il loro dovere, ovverosia vincere. Perché erano i tre punti che interessavano e molti, me compreso, memori della partitaccia di Berna – ricordate la prestazione, si fa per dire, con lo Young Boys, terribile dal punto di vista del gioco? – un filo di preoccupazione, nascosta in un angolo remoto del cervello, l’avevano: eccome se l’avevano. Il pericolo di scendere in campo senza l’atteggiamento corretto c’era: gara fondamentale per il prosieguo del cammino, contro una squadra che non giocava seriamente da un po’ e, soprattutto, lontana parecchio dai nostri attuali parametri. Mix di ingredienti piccanti che potevano portare a soluzioni differenti. Invece, senza stare ad analizzare per filo e per segno le varie vicissitudini accadute nel corso della sfida, Lauti e compagnia hanno approcciato nella miglior maniera possibile: dominio totale, controllo assoluto e, risultato finale, il piccolo capolavoro del Capitano – sì, dai, quello che meglio cederlo, non sarà mai un campione e ha troppe pause – con cui si va in vantaggio. Da lì i ragazzi calano ritmi e, col passare del tempo, anche leggermente l’attenzione. Apriti cielo: giochiamo male, malissimo, dove vogliamo andare et similia.
Vero, l’Inter non ha certo disputato una partita nella quale ha gettato il cuore oltre l’ostacolo: ha gestito, perché gli impegni sono molteplici e bisogna che siano affrontati sempre nella miglior maniera possibile. Ha nicchiato, cercando di far correre pallone e avversari. Ha rischiato di raddoppiare più volte, negare l’evidenza sarebbe scorretto.
Millemila impegni: capiterà spesso di vedere un’Inter risparmiosa: non perché si giochi male. Molto più semplicemente perché il calendario è folle. Senza senso. Fuori dal mondo.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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