Notte fonda per l'Inter Primavera: la Fiorentina vince 4-2 al Facchetti, ora Chivu deve guardarsi alle spalle

Poteva essere la gara che avrebbe dato il via alla rimonta nella zona-playoff, rischia invece di essere il match della piena consapevolezza dei propri limiti. L'Inter Primavera, che reagisce solo dopo aver subito un poker di reti in meno di mezz'ora, viene infatti travolta dalla Fiorentina con un perentorio 4-2 al Konami Youth Development Centre in memoria di Giacinto Facchetti e vede allontanarsi i playoff. Il sesto posto, con otto gare da disputare, dista nove punti per un'Inter che rischia di scivolare in 11a posizione e deve guardarsi alle spalle, coi playout e il 15° posto del Milan a sole tre lunghezze.

Un avvio shock: la Fiorentina cala il poker sull'Inter in ventotto minuti

Chivu schiera il 4-3-3, con Iliev e Owusu ai lati di Pio Esposito, ma i suoi non entrano di fatto in gara. La Fiorentina domina e passa al 12' con Berti, che trafigge Botis con uno strepitoso sinistro dalla distanza. L'ellenico evita la rete da centrocampo di Lucchesi e il bis di Toci, ma al 18' ecco il 2-0 firmato da Kayode. L'Inter Primavera vive minuti di smarrimento e affonda: Di Stefano approfitta degli errori di Botis per firmare la sua doppietta al 24' e al 28', sfiorando anche il tris. Nel finale, Chivu passa al 3-5-2 accentrando Iliev e i suoi (finalmente) reagiscono. Esposito e Akinsanmiro impegnano Martinelli, Iliev firma il 4-1 al 42'. 

Buona Inter nella ripresa, ma finisce 4-2

Nella ripresa è tutt'altra Inter, complice anche l'abbassamento dei ritmi dei viola. Al 49' arriva il secondo gol nerazzurro con Sarr, che salta Lucchesi e spiazza Martinelli con un preciso tocco. Sale di tono Aleksandar Stankovic, abbassato nei tre dietro, così come tutto l'attacco. Dervishi contiene Di Stefano e l'Inter sfiora il gol con Curatolo nel finale. Le mosse iperoffensive di Chivu, che chiude col doppio centravanti (Esposito e Curatolo) non portano alla complicatissima rimonta. L'Inter si ferma a 33 punti in 26 giornate e vede allontanarsi (definitivamente?) i playoff. Ora la classifica è più nera che azzurra, coi playout mai così vicini dalla crisi d'inizio stagione.