Nel derby d’Italia l’Inter si è buttata via. Più gravi i gol sbagliati che quelli subiti
Il 4-4 di Inter-Juve, partitone d’altri tempi, era il risultato probabilmente agognato da Antonio Conte per stabilizzare il suo primato, che io però non vedo così inattaccabile, visto che ora arriva il trittico Milan-Napoli, Napoli-Atalanta e Inter-Napoli, Certo, se Antonio dovesse uscirne senza perdere punti dalle inseguitrici, il Napoli diventerebbe il primo candidato per lo Scudetto, ma ho bisogno di ulteriori conferme sulla tenuta a lungo termine del Napoli e per vedere l’Inter solo come inseguitrice.
Tornando su Inter-Juve, l’esibizione d’antan sarà pure stata un gran bel biglietto da visita per il calcio italiano nel mondo, perché certamente 8 gol con molte altre occasioni da rete restano certamente un bello spettacolo, ma noi cresciuti nel Belpaese a pane e tattica l’abbiamo vista più come una sagra infinita di errori da una parte e dall’altra, ovviamente più dell’Inter che della Juve. Due pugili che si sono affrontati a guantoni abbassati rifilandosi pugni a raffica per vedere chi restava in piedi. E alla fine al tappeto non c’è andato nessuno dei due, perché un pareggio, anche gonfio di gol, resta pur sempre un pareggio: un punto a testa e tutti a casa.
Alla fine da parte bianconera c’è il senso dello scampato pericolo, con l’amara scoperta di non essere così imperforabili insieme alla soddisfazione di aver inflitto una doppia rimonta all’avversario più forte ma anche più presuntuoso, mentre da parte nerazzurra la conferma di non essere per niente imperforabili quest’anno lo si era già capito da un pezzo, come l’incapacità non riuscire quasi mai a gestire il vantaggio, stavolta pure doppio.
Eppure sembrava che con il corto muso di Roma l’Inter di quest’anno avesse invertito la rotta: in fondo anche a Berna in Champions, si è sofferto più del previsto, ma non si è preso gol. Invece era tutto uno scherzo. Non di Halloween, purtroppo.
Fermo restando che io sono molto più arrabbiato per i tanti, troppi gol sbagliati, che per quelli presi, decisamente superiori alla media dell’anno scorso, ma al momento non ancora assimilabili a quelli di due anni fa, non si capisce perché su 12 partite giocate tra Campionato e Champions l’Inter, pur vantando comunque 6 onorevoli clean sheet, ossia la metà delle gare, quest’anno voglia prendersi sempre troppi rischi, anche quando le energie diminuiscono e sarebbe saggio controllare il vantaggio e controllarsi. Con Torino e Udinese, l’Inter stava già sul doppio vantaggio e ha voluto a tutti i costi cercare di triplicarlo, finendo per prendere gol da entrambe, grazie al cielo senza conseguenze sulla sua classifica, in pieno calo fisico e mentale nell’ultimo quarto d’ora, dove l’Inter di quest’anno ha la capacità tanto brutta quanto unica di riaprire le partite agli avversari. Stavolta, con la Juve, in situazione di doppio vantaggio, si è pervicacemente fatta la stessa cosa, ossia tutti all’arrembaggio alla ricerca della goleada e senza nemmeno cogliere il malefico segnale del momentaneo 4-3, che ha rimesso a rischio la gara. E siccome la Juve non è né il Toro né l’Udinese e aveva pure un giorno in più di riposo rispetto all’Inter, le gambe nerazzurre hanno ceduto. Così ecco la frittatona, con le balle che girano a elica per essersi buttati via inutilmente.
E al di là dei cambi, che a Berna, come in altre occasioni, erano stati decisivi in positivo e che questa volta non hanno funzionato, con i social-allenatori che ovviamente ricordano solo questi ultimi, c’è un’altra cosa che non mi spiego. In Europa 3 partite senza prendere nemmeno un gol, tra cui a all’Etihad di Manchester dove, garantito al limone, non capita a nessuno. Infatti, nel classificone di Champions League l’Inter è 7ª, ma sarebbe addirittura 4 ª se Arnautovic non avesse sbagliato il rigore a Berna. Non solo, in Europa, l’Inter è tra le 5 squadre su 36 a non aver ancora subito gol: le altre sono Atalanta, Manchester City, Aston Villa e Arsenal, prossimo avversario europeo a San Siro.
Quindi mi viene un dubbio: non è che quest’anno si è davvero scelto di massimizzare le energie fisiche e mentali in Champions rispetto al Campionato? Fosse davvero così, ma non voglio crederlo, ci si smenerebbe un Campionato, dove tra l’altro anche i competitors fanno molta fatica, per arrivare in fondo ad un Trofeo che in Italia non arriva dal 2010 e razionalmente non arriverà per ancora chissà quanti anni ancora.
Sarò più chiaro: mai scambierei una semifinale di Champions, fermo il dovere di andare più avanti possibile, con uno Scudetto. Mai.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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