L'Inter vince  con la Juventus se...

L'Inter vince  con la Juventus se...TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:11Editoriale
di Lapo De Carlo


Da quando sono cosciente Inter-Juventus è sempre stata una partita fastidiosa, per quel grado di rancore che negli anni è cresciuto, fino a tracimare in una macchia oleosa incoraggiata da social e professionisti dell’oltraggio.
Qualche battuta divertente, i soliti meme e l’arbitro di turno, spesso inadeguato nel tenere al sicuro la partita da errori gravi. Nessuna sfida come quella tra queste due squadre si è storicamente segnalata per un così alto numero di errori arbitrali e polemiche susseguenti.
La Juventus è un club dalla forte tradizione, ma solo con lei c’è un livello di risentimento che arriva molto prima e un odore della partita che fatica ad andarsene.

Per questa ragione il grado di tensione è molto diverso rispetto a quello che c’è col Milan, con il quale forse è davvero più bello vincere e più mortifero perdere, ma con la Juventus c’è una dialettica che inquina il senso stretto della sfida sportiva.
Oggi le due società sono rimaste orfane di presidenti che rappresentano la loro storia. Niente più Moratti e Agnelli, niente più Prisco e Boniperti, nessuna battuta salace e temporaneamente anche meno fascino.
Resta questo astio a distanza che esplode improvvisamente, come quando Allegrì iniziò a fare battute sull’Inter parlando di guardie e ladri, con l’effetto di motivare di più l’Inter e danneggiare la sua squadra.

Questa sera la partita avrà diverse assenze. Entrambe le squadre vengono da prestazioni dal risultato molto diverso ma dal contenuto simile. Male la squadra di Thiago Motta, incapace di esprimere un gioco e presa in infilata da ogni direzione da parte dei tedeschi, male l’Inter che, nonostante la vittoria, ha giocato male, sbagliando tanto e soffrendo contro una formazione che nel Campionato svizzero è terz’ultima in classifica.
L’Inter non avrà Carlos Augusto, per un risentimento muscolare ai flessori che lo terrà fuori quasi un mese, Acerbi e Calhanoglu, anche loro per problemi muscolari che l’Inter di Inzaghi aveva affrontato negli anni solo sporadicamente. Quest’anno invece gli episodi sono troppi per essere frutto di una casualità.
Nelle ultime ore il tema si è spostato su Asllani, tornato in gruppo ma lontano anche quando integro da un rendimento che lo porti ad essere considerato come una valida alternativa.
La sua regia nel periodo nerazzurro è sempre parsa scolastica, banalizzata da passaggi ovvi e una costruzione prevedibile, senza guizzi, tiri in porta o verticalizzazioni significative.
Da lui ci si aspetta qualcosa di più e con la Juventus si sta discutendo se schierarlo per rimettere Barella come mezzala, considerando che come play non ha la stessa efficacia e sembra essere a disagio. Zielinski, se stesse davvero meglio, potrebbe essere un’alternativa più affidabile.
Torna anche Buchanan ed è una buonissima notizia, anche se inevitabilmente i suoi ingressi in campo, dopo un infortunio tanto grave, saranno probabilmente centellinati.

Il tema è anche legato alle prestazioni di Pavard che quest'anno sembra vivere uno smarrimento la cui origine è sconosciuta.  Le prestazioni non sono drammatiche ma non è cresciuto rispetto all'anno scorso, ha perso la Nazionale e il suo rendimento è oopaco. È possibile che la situazione sia collegata al resto della squadra, che vince ma dando la sensazione di essere in difficoltà  in alcuni dei suoi interpreti. La vittoria all'Olimpico è stata molto sofferta, quella a Berna persino di più, eppure sono stare decise nel finale, ma grazie più alle sostituzioni che per una tenuta fisica apparsa deficitaria.

Anche Thiago Motta è senza Koopmeiners, Nico Gonzalez, Bremer, Milik e Douglas Luiz probabilmente dovrà inventare una formazione creativa, pur non discostandosi dal suo 4-1-4-1.  Dopo la sconfitta con lo Stoccarda è partito un mini processo che deve preoccupare l'Inter, se si considera come si è arrivati al derby. Le ultime 10 sfide a San Siro registrano un grande equilibrio, anche quando i bianconeri erano in difficoltà. 

L'Inter non ha consumato le stesse energie nervose spese col City e c'è ragione di credere che giocherà al massimo, con la speranza di ridurre ai minimi termini i problemi difensivi che la squadra sta manifestando sistematicamente.
Amala