Non chiamatelo riserva: Arnautovic si redime, è la cura Inzaghi. Taremi, visto lo show?

Se l'Inter scappa via dal Napoli, seppur per due notti, gran parte del merito va a Marko Arnautovic. Denigrato dopo un'annata complicata e alcuni infortuni fastidiosi, quest'anno è tutta un'altra musica per l'austriaco in nerazzurro: infatti all'alba del 13 aprile l'ex Bologna ha già eguagliato lo score della scorsa stagione, 7 reti complessive. Il Cagliari l'ultima vittima del centravanti di 35 anni, in stato di grazia visto anche l'assist strepitoso per Lautaro. Da vedere e rivedere.

Certo, non sarà in doppia cifra come Lautaro e Thruam in termini di gol, specialmente per le 48 partite disputate fin qui dall'Inter tra tutte le competizioni. Eppure c'è qualcosa di diverso in Arna questa stagione. Si vede dai suoi occhi, lo si percepisce in campo e soprattutto da quei centri che è stato in grado di trovare. Specialmente in campionato, dove la corsa forsennata per lo Scudetto contro Conte non accenna ad arrestarsi e ogni aiuto è cosa buona e cara dalle parti di Inzaghi.

Non dipende tanto dal calibro dell'avversario, quanto dal contesto storico della stagione e la reazione mostrata da Arnautovic. Voce grossa, petto in fuori e zampino messo sulla Fiorentina a San Siro, per far scattare la rimonta contro il Monza dopo un primo tempo scioccante, aprendo le marcature con l'Udinese e finendo in bellezza con la bordata scagliata ai danni del Cagliari e di Caprile sotto la traversa.

Scene che andrebbero fatte rivedere a Mehdi Taremi, al momento grande delusione all'Inter con soli tre gol stagionali. Con il tempo però la cura di Inzaghi potrebbe avere effetto anche sull'iraniano, pur sempre alla prima stagione in Italia e in Serie A. Ma per Arnautovic viene da riflettere se sia il caso, da parte della dirigenza interista, sedersi attorno al tavolo e riconsiderarne il futuro. Il contratto scade il prossimo 30 giugno e il rinnovo non si vede ancora.