Inzaghi, l'interrogatorio: "Ricordo la telefonata con Ferdico, gli ho detto questo".

Inzaghi, l'interrogatorio: "Ricordo la telefonata con Ferdico, gli ho detto questo". TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 01:00I fatti del giorno
di Daniele Najjar

L'inchiesta 'Doppia Curva' non è svanita nel nulla. Il Fatto Quotidiano, infatti, ha pubblicato nell'edizione odierna una parte dell'interrogatorio di Simone Inzaghi, tecnico nerazzurro, a proposito dei rapporti intrattenuti con gli ultras nerazzurri indagati e sotto misura cautelare. Nello specifico per il comportamento avuto di fronte alle richieste avanzate da Marco Ferdico in una chiamata telefonica tracciata: "Sì, ricordo che dopo la telefonata, a tavola ne ho parlato con qualcuno della dirigenza. Ero speranzoso del fatto che si sarebbe risolta positivamente la questione relativa ai biglietti, poiché avevo bisogno dell'incitamento dei tifosi per vincere la finale a Istanbul. Ho inviato un messaggio a Marco Ferdico dicendogli che il mio l'avevo fatto".

Quali erano i suoi rapporti con Mauro Nepi?

"Sentivo questo Maurone dopo un po’ che ero arrivato all’Inter, era uno dei due ragazzi, di quelli che fanno partire i cori della Curva e possono aiutare la mia squadra a vincere le partite. L’altro ragazzo non lo conoscevo. Inizialmente, io sentivo solo Maurone, sentivo che era una persona al mio fianco che mi dava sicurezza, per me la tifoseria è molto importante, poiché sostiene e dà forza alla squadra. Ci siamo visti sotto casa mia, stavo con il cane e lui stava con un’altra persona un incontro che sarà durato 10 minuti, durante il quale abbiamo parlato dell’andamento della squadra. L’ho incontrato solo una volta. Del mio incontro con Maurone non ho detto nulla alla società perché non ci vedevo nulla di male".

Quando ha conosciuto Ferdico?

"Successivamente, in un periodo posteriore rispetto alla conoscenza di Maurone, non ricordo dove l’ho conosciuto, anche se mi viene in mente Riyad, quando abbiamo vinto la Supercoppa contro il Milan".

L'interrogatorio di Hakan Calhanoglu

Non solo Inzaghi. Il Fatto Quotidiano, nell'edizione odierna, ha pubblicato dei passaggi dell'interrogatorio di Hakan Calhanoglu, regista dell'Inter, riguardo l'inchiesta 'Doppia Curva' e i rapporti intrattenuti con alcuni esponenti ultras nerazzurri che sono finiti sotto indagine o da misura cautelare:

"Io ho incontrato Ferdico sette, otto volte, come ho già anticipato, presso il bar Don o presso il ristorante Zenzero per un aperitivo. Lui di solito veniva da solo, ma qualche volta è venuto con il padre, e una volta si è presentato con un ragazzo molto basso di statura, è la stessa persona che è sugli articoli di giornale, in quanto è la persona che è stata uccisa. Antonio Bellocco, preciso che ho memorizzato il suo nome dopo aver saputo dell'omicidio, ricordo che a uno di questi incontri è venuto anche un altro ragazzo, che loro chiamavano Ciak (Matteo Norrito, elemento del direttivo e coinvolto nell'indagine, ndr) so che era un ultrà. I contatti li tenevo principalmente con Marco. Con Bellocco non avevo rapporti, ma è capitato che quando Marco mi videochiamava ci fosse anche lui e spostava il cellulare inquadrando Bellocco e facendo vedere che era in sua compagnia. In quelle occasioni avveniva soltanto uno scambio di saluti e mi incitava al buon rendimento delle mie prestazioni sportive".

Quando sono iniziati i suoi rapporti con gli ultras?

"Dopo il derby Milan-Inter della stagione 22/23, in quella partita io ho segnato su calcio di rigore gli ultras, non so come abbiano ottenuto il mio numero di telefono. Penso il giorno dopo di aver ricevuto un messaggio WhatsApp da una persona che si è firmato Marco Ferdico, che al momento non conoscevo, il quale mi ha scritto: 'Siamo orgogliosi di averti nel nostro club, continua così, che dobbiamo vincere le coppe'. Io ho risposto: 'Grazie mille e forza Inter'. All’inizio non ho detto nulla a nessuno dopo una settimana mi sono informato su chi fosse Ferdico".

Poi come si è evoluta la cosa?

"Il mio rapporto con Ferdico è continuato, ci scambiavamo spesso messaggi, mi ha chiesto delle maglie, lui mi diceva che le voleva dare ai bambini dell’ospedale. Le maglie che ho dato a Ferdico erano sia mie sia di altri miei compagni di squadra. Avendo nelle mani le maglie da consegnare, ho mandato un messaggio a Ferdico, dicendo: 'Le maglie per i bimbi sono pronte, se vuoi vieni a prenderle'. Dopo un po’, Ferdico, in compagnia di suo padre mi ha raggiunto. Io sono uscito, in quel momento Ferdico mi ha presentato il padre. Ricordo che mi sono intrattenuto per poco tempo, 5 minuti. Con Ferdico ci sono stati più incontri al ristorante Zenzero oppure presso un bar, il Don, sempre per la consegna delle maglie, mie o di altri miei compagni, i quali, da quello che so, non rispondevano alle richieste di Ferdico. Mi veniva sempre detto, da Ferdico, che le maglie erano destinate sempre per beneficenza".

Ha mai incontrato Mauro Nepi?

"L'ho visto due volte".

Il 9 febbraio 2023, Calhanoglu è al telefono con Nepi per spiegare la sua assenza a un evento della Nord: "Dove sei? Due minuti, se hai tempo?”. Nepi scrive: "Mandami la posizione che vengo!". Calhanoglu spiega: “Ferri ci ha detto che non possiamo fare questo perché Marotta non vuole che voi siete vicini con tifosi!”. Pronta la replica di Nepi: “Vabbè non ti preoccupare tanto magari prima o poi parleremo con lui, vediamo!".