ESCLUSIVA - Dalmat: "Uccidiamo il Milan! Che beffa il derby 2003: avremmo vinto la Champions"
Cresce l'attesa per il derby d'alta quota, previsto sabato alle ore 18:00, allo stadio "San Siro" di Milano. Inter e Milan si contendono i 3 punti, ma anche qualcosa in più in termini di morale e convinzione: una vittoria può significare molto in vista della lotta scudetto.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva chi di derby di una certa importanza ne ha vissuti sulla propria pelle: stiamo parlando di Stephane Dalmat, ex centrocampista della Beneamata.
Stephane, che partita è il derby di Milano?
"Il derby è una partita semplicemente straordinaria. San Siro pieno vestito a festa è un vero spettacolo, uno spettacolo mondiale che non vedo l'ora di gustarmi".
E se ripensi ai tuoi, di derby?
"Se ripenso ai derby giocati purtroppo mi viene in mente il ricordo più brutto per me, ovvero la semifinale di Champions League 2003, quando siamo stati eliminati soltanto per la differenza reti dopo un doppio pareggio. Una beffa enorme, considerando che con un inverso sorteggio saremmo passati noi, anche se ovviamente non c'è la controprova. Andando in finale contro la Juventus, poi, sono sicuro che avremmo alzato noi la coppa".
Nei giorni precedenti, a Milano, si respirava l'attesa delle due tifoserie?
"Assolutamente sì, nella città si respirava il clima partita già da tempo. Ma eravamo molto concentrati, non vedevamo l'ora di giocare, il prima possibile. Alla fine bastava restare tranquilli in camera, guardare un dvd e mettersi a dormire presto...".
E sabato, come finirà?
"Sabato ovviamente voglio che vinca l'Inter. A dire il vero penso che ne uscirà un pareggio, ma spero vivamente di sbagliarmi".
Una vittoria sabato potrebbe significare anche di dare una bella spallata al Milan?
"Psicologicamente sì, può "uccidere". il Milan. Ho vissuto però questa situazione sulla mia pelle: fino a quando non hai i punti e la certezza matematica di essere campione, non sai mai cosa può capitarti, nel calcio può succedere l'incredibile".
Come giudichi il lavoro di Inzaghi?
"E pensare che ad inizio stagione ha perso tre come Hakimi, Lukaku ed Eriksen! Sta facendo un buon lavoro per il momento, anche se non è tutto perfetto diciamo così. Credo che sia un buon allenatore, molto adatto a quello che è il mondo dell'Inter".
Della rosa nerazzurra, chi ti piace di più?
"Barella e Brozovic mi piacciono molto per come giocano. Hanno un rendimento molto alto e costante e si sa che le partite si vincono prima di tutto a centrocampo".
Barella sembra il primo candidato per la fascia di capitano, più di Skriniar.
"Personalmente sceglierei Barella, sarei felice se la fascia andasse a lui dopo Handanovic. Anche per aumentare le responsabilità a suo carico. Secondo me sarebbe pronto per questo ruolo".
Lautaro può affermarsi come uno dei migliori al mondo?
"Secondo me sì, è molto bravo, ma ad essere sincero il Toro non è un giocatore che mi piace poi così tanto".
Preferisci numeri "10" più puri e tecnici?
"Sicuramente, ma soprattutto devo dire Che quando hai giocato con il più grande della tua epoca, poi vivi il calcio e lo vedi in maniera differente. Parlo di Ronaldo ovviamente!".
Qual è il più bel ricordo che ti lega all'Inter?
"Sicuramente il ricordo dell'emozione per il primo gol segnato in maglia nerazzurra, contro la Fiorentina nel 2001".
E la più bella partita vissuta?
"Dico Inter-Roma 3-1, nel 2002, una bellissima vittoria davanti ai nostri tifosi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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