Padroni del campo, aspettiamo altri avversari. E nuovi attaccanti
La Dinamo Kiev dovrebbe essere un impegno serio per valutare il momento dell'Inter. Mai condizionale è stato più utile, perché da una parte c'è stata una squadra completamente padrona del campo, con Barella già in ritmo campionato e Dzeko che, pur se in campo all'ultimo, è riuscito più volte a dare l'impressione che ci sarà un'Inter diversa, ma non per questa così meno forte rispetto a quella con Lukaku. Bene anche Sensi nel suo ruolo da seconda punta, con Calhanoglu più sulla trequarti.
Così delle due l'una: o gli ucraini hanno avuto una serata storta e che il loro valore è tutt'altro che utile per parametrare quello dell'Inter, oppure la squadra ha già bene in mente quello che vuol fare Simone Inzaghi. Palleggio, verticalizzazione, ritmi alti e possibilità di contropiede rapido, pur senza Lukaku e Hakimi che un anno fa spaccavano le partite. Così la sensazione è che, oltre ad avere avversari differenti, è che il giudizio sia rimandato a fra una settimana, con un attaccante in più (Correa forse più utile di Zapata) e un undici più ostico.
Ma il buongiorno, se si vede dal mattino, è che l'Inter abbia qualche individualità sopra le altre e che, tra centrocampo e difesa, ci sia ancora voglia di vincere. Non era scontato dopo un'estate del genere, forse la peggiore per le ambizioni nerazzurre. In attesa di Dumfries, un attaccante e una battaglia più complicata.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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