È l'Inter migliore degli ultimi dieci anni. Cari cacciatori, per sparare alla lepre serve un cecchino
La dialettica nel calcio talvolta fa anche sorridere, soprattutto dopo partite simili. Probabilmente è l'Inter migliore degli ultimi dieci anni: gioca a calcio, travolge, costruisce, risale il campo con qualità e rapidità, è complicato fermarla. La Lazio ha fatto fatica sotto ogni aspetto, a partire da un centrocamo tagliato in due dal dinamismo di Barella e dalle verticalizzazioni di Calhanoglu: troppo per una squadra poco convinta, troppo per un gruppo che al momento non sembra porsi nessun limite.
L'Inter però l'ha vinta nell'atteggiamento, nell'approccio rabbioso sin dai primi minuti. Una, due, tre palle gol nel giro di sette minuti, segnale che questa squadra ha voglia di affondare le zanne nel pallone, evitare crolli e cali che hanno caratterizzato la scorsa stagione. Quel che sorprende è l'intesità costante che viene proposta anche nei momenti in cui c'è qualche difficoltà: vincere non solo ti aiuta a vincere, perdere - come il caso di Istanbul -, ti dà maggiore consapevolezza.
E quindi? Ora che si fa? Lunedì c'è la terza Supercoppa da piazzare in bacheca, giusto per mettere in chiaro determinate situazioni palesate dagli avversari nelle ultime settimane. Poi ci si ritufferà in campionato, per cercare di prendere un po' di margine ed evitare eventuali sorpassi. Cari cacciatori, per sparare alla lepre serve un cecchino. Altimenti è dura, durissima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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