Inter, la quiete prima della tempesta: Castro rischia di diventare un tormentone estivo (con triste epilogo)

L'Inter cambierà i connotati dell'attacco e avrà un aspetto molto diverso a partire dall'estate e in vista della stagione 2025-26.
Non è un segreto e aleggia un'aria tesissima ad Appiano per il discorso scadenze contrattuali, considerando che 3/5 del pacchetto attaccanti nerazzurro salterà.
Partendo dall'ovvietà: i contratti di Arnautovic e Correa al termine della stagione scadranno ed entrambi (uno con 35 anni e il Tucu 30) sembrano ormai arrivati al capolinea. Da capire quando faranno le valigie, vista la partecipazione al Mondiale per Club, a metà giugno. Però Arna percepisce 3,5 milioni all'anno netti e l'Inter, con le direttive più "snelle" e green di Oaktree, non può permetterselo. Stesso salario dell'argentino ex Lazio, che per apporto nei suoi tre anni e mezzo in nerazzurro fa venire i brividi.
Uno dei più grandi rebus poi rimane Mehdi Taremi. Un leone in Nazionale, quasi un "gattino" da basso profilo, alle prese con delle insicurezze generali e dei problemi fisici non meglio definiti (ma lamentati). Eppure carta canta e i tre gol stagionali tra tutte le competizioni disputate dall'Inter sono troppo pochi, tenendo conto che meno di un anno fa il club scelse di regalargli per altro un contratto triennale (nonostante avesse già 32 anni). Sembra improbabile un divorzio, a meno che a Viale della Liberazione arrivi qualcuno per richiederne l'ingaggio. E come cifre salariali, per dovere di cronaca parliamo di 3 milioni complessivi (con 500mila euro di bonus stabiliti alla firma dell'accordo con i nerazzurri) percepiti dall'iraniano.
Allora con capitan Lautaro e Thuram praticamente intoccabili (ma attenzione ai colossi europei con riserve economiche illimitate e portafogli pieni per il francese), la domanda è lecita: chi arriverà dal prossimo mercato estivo? La finestra si aprirà e chiuderà con date ben precise: dal 1° giugno al 10 giugno, con uno stop ai trasferimenti fino al termine del mese, dopodiché comincerà una lunga, rovente e intensa sessione d'affari che durerà fino al 1° settembre.
Tra tutti i nomi buttati nel calderone c'è un desiderio con nome e cognome: Santiago Castro. Tanto caro a Lautaro - che lo ha aiutato fin da subito a integrarsi in Italia, contattandolo diverse volte nel tempo - e anche a Zanetti, non solo per il richiamo di casa da originari argentini. Per esplosione mostrata nell'arco di un anno e mezzo dal suo arrivo al Bologna, a soli 20 anni il Toto ha timbrato 11 segnature con la maglia rossoblù e ha rubato l'occhio non solo alla dirigenza nerazzurra.
La situazione attuale è una sola: nessuno ha ancora richiesto esplicitamente il giocatore, nemmeno l'Inter. Ma dal procuratore hanno fatto capolino già diverse squadre per corteggiare il suo assistito. Il management del Bologna sa che a fine stagione arriveranno a bussare alcuni club e molto del futuro di Castro dipenderà dall'accesso alla Champions League: con un pass la società di Saputo potrebbe fare uno sforzo per trattenerlo, altrimenti sarà dura.
Il rischio per l'Inter, chiaramente, è che scatti l'asta per uno dei gioielli più preziosi della Serie A, con il prezzo di partenza già altino, sui 40 milioni di euro - e sappiamo quanto il club voglia tenersi alla larga da certe dinamiche. È la quiete prima della tempesta: starà al team Marotta-Ausilio-Baccin, con il benestare della proprietà, capire quanto poter tirare la corda per Castro. Il sogno è di sentir battere il martelletto del banditore per sentenziare l'affare fatto in favore dell'Inter.
Ma se le cose dovessero mettersi male... sarà il caso di virare verso un'altra rotta.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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