Piaccia o meno, Simone Inzaghi è nel Gotha dell'Inter. E la continuità passa da lui

Piaccia o meno, Simone Inzaghi è nel Gotha dell'Inter. E la continuità passa da luiTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 22:50Editoriale
di Daniele Najjar

Triplete, quadriplete, zero tituli, poco importa e poco cambia: Simone Inzaghi, fresco vincitore della Panchina d'Oro - il quinto nerazzurro a riuscirci da quando è stato istituito il premio, dopo Simoni, Mourinho, Mancini e Conte - è già nel gotha della storia dell'Inter.

Inutile elencare numeri, trofei vinti o media punti, il dato oggettivo è che per longevità sulla panchina e ciclo aperto, per gioco espresso, empatia ed unione create con l'ambiente, il tecnico di Piacenza sia già lì.

L'eventuale vittoria di una Champions League farà tutta la differenza del mondo per quando ci potremo divertire a fare le classifiche fra chi è meglio di chi in mezzo ai nomi di allenatori citati qui sopra, più quelli mancanti come Helenio Herrera. E chi più ne ha, più ne metta, ma un posto al tavolo dei grandi Inzaghi già se lo è assicurato.

Di più, va sottolineata una cosa. E' raro che nelle interviste dei giocatori post-partita non si parli del gruppo e soprattutto di quanto i calciatori della rosa attuale si divertano a giocare in questa Inter. Si divertono proprio e lo dicono da quando l'Inter arrivava seconda dietro a Milan e Napoli.

Sembrano dichiarazioni di circostanza se prese singolarmente, ma se ci fate caso sono davvero tante, ripetute e rimarcate ad ogni occasione. Chi si diverte perché si sente valorizzato, chi per la serenità che si respira nello spogliatoio sotto la sua gestione, chi ancora per il fatto che in questa Inter non esistano ruoli statici e dunque un centrale difensivo si può trovare a tu per tu con il portiere in campo aperto senza che sia lasciato nulla al caso.

Ora, se davvero la prossima estate l'Inter rischia una piccola rivoluzione come sembra, fra giocatori che potrebbero non continuare per l'età (Acerbi e De Vrij che faranno?), chi per cercare nuovi stimoli (Frattesi, ma anche altri) e chi ancora perché ha clausole che possono attirare le big a bussare la porta (Thuram) ecco che allora la continuità la potrà dare solo la permanenza di Simone Inzaghi sulla panchina.

Con lui al comando i pretoriani del gruppo sentiranno di ripartire nella nuova stagione dovendo fare quello che sanno fare meglio, con meccanismi ben oliati, nei quali inserire gli eventuali nuovi innesti a partire da Sucic. Non a caso Marotta si è affrettato ad annunciare che il rinnovo arriverà, dunque la cosa non è in dubbio.

Oggi come oggi va detto, è difficile immaginare questa squadra in mano ad un altro. Perché abbiamo sempre detto che questi giocatori sono sì i più forti, ma sono arrivati ad esserlo assieme, in questa orchestra ben diretta da Inzaghi e con il lavoro di campo, non per valori assoluti. Che rimangono importantissimi in molti singoli, ma siamo sicuri che in mano ad un altro tecnico (visto che di tanto in tanto esce il nome di Allegri) con filosofia differente renderebbero tutti in egual maniera?

Si veda il rendimento di Bastoni fra Inter e Nazionale, per dire. Se poi in futuro dovesse essere Inzaghi a cercare nuovi stimoli, ben vengano le nuove idee dei vari Fabregas e De Zerbi, ma fino ad allora la garanzia dopo Marotta e Ausilio, si chiama Simone Inzaghi.