L'Inter, il Milan e l'ennesima minaccia di costruire lo stadio fuori Milano che odora tanto di bluff
Ci risiamo. Inter e Milan sono tornate a minacciare di abbandonare la zona di San Siro a Milano per costruire il nuovo stadio e virare su soluzioni più accomodanti, quantomeno da parte delle istituzioni che rappresentano la cittadinanza. L'amministratore delegato dell'Inter Antonello non ha fatto nulla per smentire la notizia uscita esattamente 24 ore prima della sua intervista (sulle tempistiche lasciamo ogni commento a chi legge) e, anzi, ha dato credito all'ipotesi perché la situazione relativa all'abbattimento del Meazza è sostanzialmente immobile. Ma la domanda è: sono ancora credibili queste dichiarazioni? E soprattutto, per Inter e Milan sarebbero più alti i benefici o gli svantaggi qualora scegliessero di costruire il loro nuovo stadio tra Sesto San Giovanni, Segrate (il cui sindaco ha già chiamato fuori la città) e San Donato Milanese?
La risposta alla prima domanda in realtà è sostanzialmente no. Tali dichiarazioni non sono credibili nel momento in cui l'eventualità non può escludersi definitivamente, ma non trova riscontri oggettivi nella realtà. Inter e Milan non possono permettersi di costruire un nuovo stadio fuori da Milano, in città che, per quanto raggiungibili anche con il trasporto pubblico, non hanno lo stesso appeal del capoluogo di regione e, soprattutto, della location storica del quartiere di San Siro. Inoltre, non sono da sottovalutare i benefici lasciati sul tavolo in caso di addio a Milano. La costruzione dello stadio è una scusa per appropriarsi di metri cubi per dare vita a nuovi centri commerciali e un intero business che rotei attorno a questioni extracalcistiche. In questo, Milano è esempio fulgido di come il resto dell'Italia sia indietro anni luce. Quali benefici potrebbero trarre quindi i due club delocalizzando l'impianto e ciò che ne consegue andando fuori dal polo di Milano? Certamente minori rispetto al piano originale.
L'impressione, dopo l'annuncio della raccolta firme per il referendum che il Comitato Sì San Siro vuole organizzare, e l'apertura al dibattito pubblico da parte dell'Amministrazione per coinvolgere giustamente la cittadinanza, è che Inter e Milan stiano seriamente cominciando a temere di dover ristrutturare lo splendido Meazza abbandonando i sogni di business o rimandandoli ad altre date e altri luoghi. E questo, sinceramente, non è mai stato un problema di Milano che, come dichiarato dallo stesso Sala, continuerà ad attrarre turisti indipendentemente dalla presenza in città di Inter e Milan.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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