Inzaghi incarta il Napoli e lo regala al mondo Inter. Polemiche? Nì grazie

La vittoria di Napoli ha un nome e un cognome: Simone Inzaghi. Inutile girarci troppo intorno, il tecnico piacentino s'è inventato l'ennesima partita perfetta dopo le critiche contro il Benfica: a centrocampo il Napoli ha fatto fatica, i padroni di casa non sono mai riusciti a trovare la giusta soluzione al rompicapo pensato da Inza. E Inza stesso ha fatto proprio una bella roba: incartato tutto per bene nei 90 minuti ha poi piazzato il fiocchetto regalando così tre punti pesanti. Una risposta alla Juventus che seppur giocando male resta sempre lì.

L'Inter invece è paziente, gioca bene a calcio, sa anche aspettare il momento adatto per far male. Non forza mai, non affonda mai senza avere un rischio calcolato, riesce sempre a trovare la risposta esatta a qualsiasi quesito. Da sottolineare la solita prestazione di Acerbi, ma la scena questa sera è tutta per Sommer. Chi si disperava per la cessione di Onana questa sera ha capito che forse l'affare vero l'ha fatto proprio l'Inter: il camerunense continua a girare a vuoto, lo svizzero ha messo i guanti in qualsiasi occasione possibile cancellando ogni speranza di un Napoli coraggioso, ma poco efficace.

Consapevolezza

E poi i nerazzurri hanno trovato maggior consapevolezza in attacco, difendono bene, hanno la testa giusta per giocare al futbol. È troppo presto per dire se saranno in grado di vincere lo Scudetto, ma l'attittudine mentale conta parecchio. E questa Inter ne ha parecchio di fosforo (e d'esperienza) per cascare in determinati tranelli, in rincorse, nel sperperare risorse a caso. 

Un capitolo a parte va dedicato alle polemiche. Lautaro non usa le buone maniere su Lobotka, Acerbi tocca Osimhen: episodi controversi e che faranno discutere, ma nel complesso il borbottio di sottondo viene coperto da una prestazione sontuosa. Non è che il Napoli non ci abbia provato, ma all'Inter è riuscito tutto alla perfezione. Il resto rimane fuori dal campo.