L'Inter delle grandi notti può battere chiunque: Coppa Italia ok, ora il sogno è la finale di Champions
L'Inter è in finale di Coppa Italia per il secondo anno consecutivo. In attesa di correggere l'andatura in campionato, a patto che ve ne sia ancora il tempo, Simone Inzaghi si conferma padrone delle competizioni brevi, da gara secca, o al massimo da doppio confronto. La gara contro la Juventus ha seguito un copione pre-determinato, e che non ha dovuto subire alcuna variazione in corso d'opera: l'approccio aggressivo ha prodotto un vantaggio quasi immediato, che ha poi consentito alla sua squadra di gestire la partita con equilibrio, senza doversi esporre più del dovuto. Monumentale in mezzo alla difesa Acerbi, elettrico e onnipresente Barella, combattivo e ficcante Lautaro. Non è stata l'Inter più abbacinante della stagione, ma condizione e motivazioni sembrano in crescita.
L'indicazione - o per meglio dire la conferma - migliore che si può ricavare dalla gara di questa sera è che l'Inter è in grado di esaltarsi soprattutto nelle grandi sfide. Per questioni morfologiche, oltre che di motivazioni: è una squadra che per caratteristiche individuali dà il meglio di sé contro le parigrado, o addirittura contro squadre più forti. Tant'è che in questo 2023 l'unica sconfitta con una big era arrivata proprio contro la Juventus a San Siro. Ora che questo tabù è superato - è la prima volta in stagione che i nerazzurri riescono a battere la Signora - si può guardare con più ottimismo al futuro. E soprattutto al doppio confronto con il Milan. Nel quale il coefficiente di difficoltà, e con esso il carico di tensioni e pressioni, sarà inevitabilmente più elevato. Ma quest'Inter, quella delle grandi notti, ha le carte in regola per mettere in difficoltà chiunque.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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