BAR-ZILLO - Samardzic un crac? Glielo auguriamo, ma con l'Inter non si può mercanteggiare
Così, alla fine, l’Inter molla definitivamente la presa e lascia il giovane di belle speranze, sessantatré presenze tra serie A e coppa Italia con una media gol e assist inferiore a Carlos Augusto, tanto per dire ma, secondo molti tifosi, abbiamo perso un crac futuribile che se parto da Acquafresca e arrivo a Zaniolo ho letto di tutto di più nel corso degli anni, roba spesso di cui non andare nemmeno troppo fieri. Comunque, piaccia o meno, a me piace, siamo l’Inter e se vuoi giocare al Meazza firmi in due ore spiegando al tuo entourage che non ti interessa nulla delle commissioni e di quattro spicci in più, li avresti messi in tasca nel prosieguo della carriera senza troppe problematiche.
La decisione è stata presa, il dado tratto, indietro non si torna, il mondo è pieno di squadre disposte a dare 300 mila euro in più all’anno a un favoloso (mah) prospetto ventunenne. Squadre che, però, non sono l’Inter. Non è un caso aver citato l’Acquafresca di turno o lo Zaniolo senza cui ricordo benissimo lunghe serie di insulti ai dirigenti nerazzurri che cavolo, come si fa a giocare a calcio senza Zaniolo, perché questo scrivevano molti, moltissimi tifosi. E però, con tutto l’affetto per Zaniolo l’Inter, senza di lui, ha giocato, vinto, a volte perso, fatto due finali europee restando sempre all’altezza del suo blasone, in questo ultimo quadriennio.
Potevo raccontare di Pinamonti (a me non dispiaceva nemmeno, per esempio) per non dire di altri, ma non sono qui per snocciolare presunti campioni o campioncini persi per strada. Quindi, spesso e volentieri, ci vuole un fisico bestiale per sopportare l’umore dei tifosi che fanno giustamente i tifosi, non i commercialisti – anche se poi bisogna spiegare che se non rientri nei paletti di un assurdo fair play finanziario non puoi iscriverti alle competizioni, ma alla fine chissenefrega, colpa della dirigenza – o, ancora, non sentono la necessità, in qualche caso, di mostrare schiena dritta e coerenza, in nome e per conto di una storia e un palmarès primari.
Il giovanotto avrebbe potuto essere un crac, dicevamo? Bene, glielo auguriamo di cuore. Lontano da Milano, però. Ci sono Società con cui non puoi stare a mercanteggiare, per importanza e per blasone. Soprattutto se devi ancora dimostrare la qualunque. Bene, l’Inter è una di queste Società.
Alla prossima, avanti l’Effecì.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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