BAR ZILLO - Equilibri e disequilibri: i giudizi sui giocatori cambiano in base alle maglie

BAR ZILLO - Equilibri e disequilibri: i giudizi sui giocatori cambiano in base alle maglieTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 9 agosto 2023, 17:06Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Una delle particolarità che solo e soltanto il fantastico mondo del calciomercato propone riguarda il giudizio sui giocatori. Che, a seconda di dove vanno a finire, di che maglia vanno a vestire, riescono a ritagliarsi ruoli che vanno dal campione assoluto, il più forte nel ruolo, il nuovo pallone d’oro, a mamma mia che pippone, scarso, comprimario, terza scelta, manco seconda. Ma ci sta, il tifoso è assai umorale – mica solo il tifoso, giurin giuretta – quindi cambia idea repentinamente: del resto fa il suo lavoro, il tifoso. E poco importa del resto. È come quando qualcuno ti dice: beh, a me frega poco del bilancio, io voglio vincere coi grandi giocatori. Che va bene, lo vorrei anch’io: ma se non rientri nelle regole non ti fanno manco iscrivere ai tornei, quindi puoi comprare chi vuoi salvo poi inventarti un torneo ad Appiano Gentile con squadre dilettantistiche, fatte dagli amici del sabato mattina, quelli che regalano le due ore settimanali al pallone alla velocità di cinque chilometri l’ora, parlo ovviamente per esperienza personale.

Allo stesso modo giocatori che non conoscevi improvvisamente diventano profili mirabolanti, senza i quali non è più possibile giocare al calcio. Il primo nome che mi viene in mente è quello di Trubin, giovane di bellissime speranze acquistato dal Benfica, dicono quelli bravi, per dieci milioni più uno di bonus più il 40% su una eventuale futura rivendita. L’avesse fatta l’Inter un’operazione così, oggi parleremmo di incapacità e approssimazione, siamo onesti per un secondo. 

Tempo addietro, quando mi chiesero dall’alto della mia incapacità tra i pali (però Maignan lo avevo detto dappertutto che sarebbe stato un crac vero) chi avrei voluto tra i pali della futura Inter, avevo messo in pole, per distacco, Mamardashvili, seguito a distanza da Vandervoordt e, a chiudere, udite udite, quel Lafont che a Firenze non fece nemmeno troppo bene. Trubin lo avevo sistemato nel plotone alle spalle di costoro. Nel frattempo non ho cambiato idea. Ma, onestamente, a parte coloro che il giovane ucraino lo conoscevano, molti si sono accorti della sua esistenza pallonara cammin facendo. Oggi, mercoledì 8 agosto, sembra quasi che perso l’estremo difensore ex Shakhtar, il mondo dei numeri uno sia finito. Personalmente, ripeto personalmente in modo da essere chiaro, credo che un portiere futuribile in casa ce l’hai: Filip Stankovic può crescere molto, se messo nelle condizioni di farlo. 

Perché mai non crederci?

Alla prossima, avanti l’Effecì.