BAR ZILLO - Beata abbondanza. Ma vi ricordate quando non sapevamo come sostituire Barella?

Ma vvooo ricordate quando usciva, che so, Barella e non sapevamo chi mettere, perché le sostituzioni erano obbligate o quasi? O Lautaro, o Bastoni, o chi volete voi? Io lo ricordo, mica sono passati secoli, anzi. Questa sessione di mercato ci ha regalato una rosa nuova, un gruppo completamente diverso rispetto agli anni precedenti. Oggi l’Inter ha due calciatori per ruolo, spesso sullo stesso piano. È difficile trovare un mismatch evidente tra quella che è la titolare presunta e i giovanotti che stanno in panchina. Ecco perché la sterile polemica sul Frattesi in campo nel derby, non cito a caso, non è l’esempio campato in aria, la trovo, sinceramente, priva di logica. Questa squadra è attesa da impegni tosti e numerosi, il tempo e lo spazio ci sarà per chiunque.

Oggi come oggi, 14 settembre 2023, Simone Inzaghi preferisce continuare sull’onda della passata stagione, su quei due mesi finali da applausi, cercando di mettere più fieno in cascina possibile per poi cominciare a cambiare. Con calma. Dunque dal mio punto di vista molto difficilmente leggeremo qualcosa di diverso rispetto alle prime tre giornate di campionato sabato, forse anche mercoledì prossimo. E non perché Inzaghi non veda tizio o caio, il mercato è stato scrupolosamente concordato col tecnico piacentino, tutti i nuovi acquisti arrivati con l’approvazione del buon Simone, nessuno escluso, quanto piuttosto perché Inzaghi ama inserire le matricole, linguaggio da caserma, con calma, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, senza il rischio di bruciarli perché giocare un derby, in uno stadio come il Meazza, non è una passeggiata di salute.

E la critica, soprattutto quella dei tifosi, sa essere bruciante, ricordarsi del povero Bellanova bollato a guisa di un mio amico del sabato mattina per una gara sbagliata da chiunque, col signore oggi in altra sede espulso in maniera sconcertante e il resto della squadra in evidente crisi di tutto. Io amo l’abbondanza stagionale nerazzurra: questa sarà gestita al meglio da chi sta in panca, forse compresa meno da chi, come me, fa il tifoso e spesso ragiona da tifoso, come è giusto che sia. Quindi ben vengano i Frattesi, gli Arnautovic (ha sbancato da solo la Svezia ma è mica tanto bravo, leggere i social a proposito, sorridendo) i Pavard (titolare molto presto), perfino i Sanchez e i Cuadrado. Ieri, al minuto 70, conoscevamo già lo spartito: oggi, forse, lo conosciamo un po’ meno. Per fortuna.

Alla prossima, avanti l’Effecì.