Zalewski: "Mi ispiro a Perisic, che emozione quell'assist nel derby. E su Zielinski..."
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Il format "Welcome home", condiviso dall'Inter e da Betsson Sport, questa volta riguarda Nicola Zalewski. L'esterno polacco, subito decisivo al debutto con un assist, racconta così i suoi esordi: "Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 5-6 anni, nel paesino sotto casa. Mi sono trasferito a 8 anni a Zagarolo, un anno dopo mi hanno visto gli osservatori della Roma e mi hanno preso lì".
Chi ti ha trasmesso la passione per il calcio?
"Quando ero piccolo guardavo molte partite con papà, questa passione senza dubbio me l'ha trasmessa lui. Mi ha lasciato tanti insegnamenti, me li porto con molto orgoglio. Uno di questi è quello di rimanere sempre umile".
Se non fossi diventato un calciatore, che cosa avresti fatto nella vita?
"Bella domanda. Per fortuna non ci ho mai dovuto pensare, sarei in difficoltà a rispondere".
Hai scelto la Polonia, pur essendo nato e cresciuto in Italia. Che significato hanno queste tue radici e questa doppia anima?
"Il significato è molto importante, lo dimostra la mia scelta della nazionale polacca. Lo devo a mio papà e alla famiglia".
Hai iniziato come trequartista. Come si è evoluto il tuo modo di giocare e com'è cambiato il tuo ruolo?
"All'esordio in prima squadra con Mourinho è cambiato tutto. Era un Roma-Verona e avevamo tanti indisponibili, io ero un Primavera e mi buttò dentro sulla corsia sinistra. Da lì sono cresciuto tanto".
Tre caratteristiche per descriverti come giocatore.
"Rapido, veloce e con un buon tiro".
Quale giocatori ammiri nel tuo ruolo?
"Ho sempre ammirato Cristiano Ronaldo come professionista, sia per ciò che fa in campo che per come si comporta fuori. Nel ruolo del quinto, mi ispiro a Perisic".
Qualcuno ti ha aiutato ed è stato decisivo nel tuo cammino da giocatore?
"Faccio il nome di José Mourinho, che mi ha fatto esordire in prima squadra, ma sono stati importanti tutti. Dai tecnici della Primavera a chi pensa di esserlo stato meno".
Cambi squadra per la prima volta nella tua carriera, che cosa ti aspetti?
"Mi aspetto di vivere una grande esperienza. Sono arrivato in un contesto molto grande e molto importante, questa sarà una tappa fondamentale per la mia carriera. Spero di viverla al meglio".
Conosci già vari compagni, Zielinski e Mkhitaryan su tutti, com'è stato ritrovarli?
"Con Piotr ci vedevamo in Nazionale, chiaramente viverlo ogni giorno è una cosa diversa. Lui è un calciatore e una persona che ammiro tanto".
Come gestisci la pressione prima dei big match?
"Cerco di pensare il meno possibile alla partita, rilassarmi il più possibile e staccare la mente".
Sei uno specialista dei debutti, nel derby sei stato subito decisivo. Ci racconti le tue emozioni?
"Per me è stata un'emozione grandissima. Il derby è una partita a cui tutto il popolo interista e la squadra tenevano tanto, sono contento di aver esordito così. Merito anche di tutta la squadra, senza di loro non avrei giocato così".
Con la Polonia hai giocato un Mondiale e un Europeo, cosa significa per te vestire quella maglia? Il tuo momento più bello?
"Direi il primo gol in Nazionale. Una cosa banale potrebbe essere l'esordio, ma ho dovuto metabolizzarlo perché non me l'aspettavo. La Nazionale è importante, lavoro ogni giorno per andarci e rendere orgoglioso il mio paese".
Cosa fa Nicola fuori dal campo?
"Non appena posso cerco di stare con la mia famiglia, i miei amici e staccare la mente il più possibile".
Sul collo hai tatuato il numero 26.
"La data di nascita di mio papà, il 26 gennaio".
Un pregio e un difetto.
"Sono buono e mi faccio voler bene da tutti. Il mio difetto è la permalosità".
Quanto è importante la vita di spogliatoio per te?
"L'ho notato soprattutto qui all'Inter, alla Roma era più semplice avere rapporti con tutti perché ero lì da tanto tempo. Sono stato accolto benissimo da tutti quanti, c'è un bellissimo clima".
Nel calcio conta di più il talento o la determinazione?
"Tutti e due. Col talento ci nasci, la determinazione e la perseveranza nel lavoro sono fondamentali per restare al vertice. La gente non lo vede questo lavoro, lo fai per te stesso e per crescere".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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