Esclusiva

L'ex Inter Montanari: "Questione ultras mi fa ridere. Lautaro Pallone d'Oro, perché no?"

L'ex Inter Montanari: "Questione ultras mi fa ridere. Lautaro Pallone d'Oro, perché no?"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Jacopo Duranti/tuttolegapro.com
Oggi alle 16:51News
di Daniele Najjar

L'ex difensore dell'Inter ed oggi allenatore - passato da Reggiana, Pro Patria, Ravenna e Carpi - Marcello Montanari, ha parlato in esclusiva alla redazione de L'Interista di alcune tematiche legate alla squadra di Simone Inzaghi e delle questioni extra-campo, a partire dal caso legato agli ultras. 

Ha fatto parte di un altro calcio. Che ne pensa del numero di partite che si giocano oggi? Influisce sugli infortuni?

"Sicuramente il fatto di giocare tante partite e di doverlo fare ad altissimo livello - quindi dando il 200% - non agevola i calciatori. Il problema fondamentale secondo me è che se un calciatore fa tante partite, probabilmente si allena poco. Ed a partire già dalla fase di preparazione. Arrivi e dopo tre giorni magari fai un torneo a Miami contro Real Madrid e Manchester City, dove non vuoi fare brutta figura e dai anche di più di quello che puoi dare. Al fisico non fa certamente bene".

E' un problema soprattutto delle big?

"Sicuramente quei giocatori che fanno 60-70 partite all'anno devono avere anche delle qualità fisiche innate superiori alla media, altrimenti è quasi impossibile reggere. Ci sono talmente tante partite, che poi come dicevo non ti alleni, non recuperi. Per me ce ne sono troppe. Fondamentale per me è non solo allenarsi, ma farlo nel modo corretto". 

Che ne pensa della questione legata agli ultras?

"A me scappa un po' da ridere che ogni tanto saltano fuori queste cose qui".

Perché?

"Perché sono cose che davvero si sentono da tante parti e da tanto tempo. Magari le società cercano di fare felici i propri tifosi, poi è chiaro che se dentro le curve ci sono delle infiltrazioni mafiose, allora è un altro discorso. Non penso comunque sia colpa dell'allenatore, dei giocatori, né tantomeno della società anche se non entro nel merito dei casi specifici di Inter e Milan, per i quali aspettiamo di vedere cosa emerge".

Ha notato un calo dell'Inter in certi aspetti? Si parla molto dell'aspetto della tenuta difensiva.

"Il fatto è che si fa il paragone con l'anno scorso, dove il fatto che non prendesse mai gol era secondo me una cosa eccezionale".

Quindi più che un problema quest'anno, lei ci vede una cosa eccezionale quanto fatto l'anno scorso?

"Sì, esatto. Adesso secondo me siamo nella norma".

L'Inter rimane la super-favorita?

"Favorita sicuramente, super-favorita magari no perché ci sono rivali come Napoli e Juve che stanno crescendo e faranno un campionato di vertice. L'Inter secondo me sta continuando a giocare discretamente. Prende qualche gol in più però è una cosa che ci sta.  La sua identità, la sua filosofia di gioco e le sue idee sono quelle dell'anno scorso. E secondo me stanno anche migliorando".

Come mai?

"I giocatori secondo me hanno più consapevolezza delle loro possibilità. In ogni partita che hanno giocato l'anno scorso hanno sviluppato ancora di più questo loro questo loro sentimento, di sentirsi più forti di quello che erano in passato". 

Vale anche per la Champions?

"Non nel senso che sia favorita, vincere la Champions è una cosa eccezionale e ci sono squadre attrezzatissime. Però è una candidata che ci può provare. Poi come sempre bisogna vedere come arrivi alle partite decisive con lo stato di forma, gli infortuni, gli squalificati". 

E Lautaro per il Pallone d'Oro?

"Perché no? Vinicius ha vinto la Champions, Rodri l'Europeo, ma lui ha vinto campionato e Copa America da protagonista. Insomma, bisogna capire quali siano i criteri e se certi gol vengano considerati più pesanti. Per me se la può giocare".