Dopo la sosta parte la corsa scudetto: tre favorite, anche se qualcuno gioca a nascondino. Serie A o Champions? Inzaghi non può scegliere
Sul campo, bene e pure meglio rispetto a prima. Fuori, la sosta trova i nerazzurri nell'occhio del ciclone per le note vicende legate all'inchiesta sul mondo ultras. Nelle prossime ore saranno sentiti Inzaghi, Zanetti e l'ex Skriniar; da viale della Liberazione, in attesa di capire quale sarà l'epilogo, l'unica possibilità è la massima collaborazione già promessa pubblicamente. Poi, a bocce ferme, sarà il caso di chiedersi se la criminalità in curva si debellerà a suon di blitz o con interventi strutturali. Ma ci sarà tempo.
Andiamo al campo, che qui più interessa. Dopo la sosta Inzaghi ritroverà Barella e Buchanan. Il primo è fondamentale, il secondo può cambiare l'Inter. Se avrà spazio. La ripresa del campionato si aprirà con la sfida contro la Roma, poi Juventus e Napoli prima della nuova sosta. Di fatto, si potrebbe decidere la corsa scudetto. Non l'esito, ovviamente, ma chi vi parteciperà.
Al quarto anno, l'Inter di Inzaghi si potrebbe trovare in una situazione nuova. L'anno scorso ha corso da sola; due anni prima non ha partecipato, ma anche allora per il tricolore era una corsa in solitaria; tre anni fa partecipava a due, e un po' ha buttato il possibile bottino. Adesso, la prospettiva è quella di una gara a tre, proprio con Thiago Motta e Antonio Conte. È una novità nel ciclo del tecnico piacentino.
Le favorite allo scudetto sono tre, anche se poi il gioco è nascondersi. L'Inter non lo fa dall'anno scorso e non potrebbe neanche volendo. La Juve è uscita più allo scoperto rispetto all'ultima gestione Allegri, ma guai a dirlo apertamente. Il Napoli lo fa per vocazione di Conte, che dà il meglio quando sente di avere il mondo contro. E infatti per ora è primo.
Per i nerazzurri, oltre allo scudetto, qualcuno sostiene che ci sia pure da scegliere l'obiettivo. Meglio un campionato oggi o una Champions domani? Ha risposto bene proprio Inzaghi, dicendo che quest'anno non si fanno scelte, a differenza di quanto è accaduto in maniera abbastanza palese nella scorsa stagione. Più o meno l'ha confermato con le scelte di formazione, ma sa benissimo che il suo lavoro e quello della dirigenza non meritano che si punti su un solo obiettivo. L'Inter è cresciuta troppo, da tutti i punti di vista.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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