Lautaro uomo in missione, Taremi arranca: l'attacco a due facce preoccupa Inzaghi?

Gli occhi di San Siro per motivi diversi erano puntati sulla coppia d’attacco: Lautaro Martinez e Mehdi Taremi. Il capitano nerazzurro cercava continuità dopo il match di Bologna, l’iraniano invece aveva ancora una volta la possibilità di mostrare il vero volto del campione ammirato al Porto. Sin dalle prime battute l’argentino sembrava viaggiare su un’altra dimensione.

Lautaro ha azzannato la partita da capitano vero, ringhiando su ogni pallone come se fosse l’ultimo. In un primo tempo difficile e macchinoso il Toro è sembrato l’unico con gli occhi infuocati per dominare il match. Sua l’unica occasione vera salvata dal miracolo di Vasquez, preludio a quanto sarebbe successo nella ripresa. Il destro all’incrocio ha abbattuto la resistenza dell’Empoli incendiando San Siro. Un gol per la storia dato che ha raggiunto Mauro Icardi come secondo miglior marcatore straniero in Serie A nella storia nerazzurra. La crescita c'è ed è sotto gli occhi di tutti. 

L’altro lato della medaglia è Mehdi Taremi, l’ex Porto incapace di mostrare a tutti la versione più bella di se stesso, quella ammirata all’ombra dello stadio Daragao. L’iraniano ha giocato con la consueta classe ma senza mordente, peccato anche della cattiveria necessaria richiesta ad un attaccante. Soprattutto se giochi nell’Inter campione d’Italia. Massimiliano Farris lo ha difeso in sala stampa: “Ci sono troppe critiche”, ha detto il vice di Simone Inzaghi, cercando di far intendere quanto sia prezioso anche il lavoro oscuro. I goal però sono pochi e questo non può far sorridere lo staff tecnico nerazzurro, che deve ancora appoggiarsi quasi interamente su Marcus Thuram. Il francese anche oggi ha lasciato il segno da subentrato però non può essere sempre l’ex Gladbach il risolutore assoluto.