L'Inter 2025/26: quasi metà attacco salterà, occhio a Thuram. E per Josep Martinez tira una brutta aria

L'Inter 2025/26: quasi metà attacco salterà, occhio a Thuram. E per Josep Martinez tira una brutta ariaTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Yvonne Alessandro

Non è un giochino. E nemmeno fantasie campate per aria. L'Inter in estate farà la muta.

Nel calderone sempre più stracolmo di nomi, più o meno accostabili ai nerazzurri, c'è una mania allucinante e un occhio di riguardo per difesa e centrocampo. Ricci, Bijol, Beukema, Cristante e chi più ne ha, più ne mette. Sapete invece? Io preferisco andare in controtendenza e soffermarmi su altri due reparti che se non verranno stravolti poco ci manca. Ovvio, mi direte: la porta e l'attacco sono gli unici a mancare all'appello. E allora un punto a Grifondoro. Ma tornando seri per un momento, riuscite a immaginarvi come sarà l'Inter 2025/26?

Partiamo dalla prima area e da chi certamente non verrà toccato tra i pali: Yann Sommer, a prescindere dall'età (36 anni), non si muove e da quando difende i pali dell'Inter ha avuto più successo che svarioni. Inoltre ha un contratto valido fino al 2026 - quindi di una stagione e mezza ad oggi - e fino a giugno rimarrà il numero uno. Da quel momento dovranno essere fatti dei ragionamenti. Sì, perché intanto il terzo portiere Di Gennaro andrà in scadenza al termine della stagione, quindi potrebbe tranquillamente chiudere baracche e burattini, e tanti cari saluti.

Arriviamo a Josep Martinez. Vi sarete resi conto anche da soli di come Simone Inzaghi non lo veda proprio. Al netto dei 15 milioni sborsati per prenderlo dal Genoa e di fronte ad una serie innumerevole di impegni tra campionato e coppe, lo spagnolo ha solo raccolto panchine e tanto freddo. Non raccontiamoci frottole: 90 minuti in Coppa Italia non sono di buon auspicio. E da qualche tempo tra i corridoi di Appiano Gentile c'è chi dice che si possa considerare come una bocciatura. Nulla contro il ragazzo, professionale da quando ha messo piede il primo giorno alla Pinetina. Eppure con i piedi non convince, c'è indecisione sul fatto che possa essere o meno da Inter. Quindi potrebbe trasformarsi nel sacrificato.

Ma questa voce trova riscontro nel momento in cui, nelle ultime settimane, sono cominciati a fioccare nomi di portieri di alto calibro in entrata per l'Inter: Donnarumma e Carnesecchi. Il primo sarebbe anche disposto a tornare a Milano, magari abbassandosi anche lo stipendio (ora da 10 milioni circa, bonus compresi), ma l'Inter dovrebbe fare l'impresa con il PSG in fase di trattativa, anche se ha il contratto di un anno ancora. Che ve lo dico a fare di Carnesecchi, mai mollato dall'Atalanta fin dalle giovanili - nonostante i vari prestiti - e ora vero superman della Dea: italiano, forte, possibile futuro numero uno della Nazionale dopo Gigio. Ma non viviamo nelle favole: l'Atalanta è bottega cara (vedi Koopmeiners alla Juve) e ricordo solo che in estate, tra i vari club esteri interessati, era stato fissato il prezzo di 50 milioni. Non proprio noccioline.

Certo però che se l'Inter decidesse di tirare fuori il coraggio e puntare su Filip Stankovic (classe 2002), optando per la via di vice-Sommer un solo anno per poi lasciargli campo libero tra i pali... beh a quel punto il club dovrebbe solo saldare il cartellino in caso di salvezza del Venezia - ma i nerazzurri hanno il 50% sulla futura rivendita - e un ingaggio low cost (ora percepisce 600mila euro). Avevi già in casa un giovane perfettamente in linea con le linee Oaktree, farselo scappare sarebbe l'ennesima sciocchezza. Ricordate Di Gregorio, scuola Inter? Ecco, mi fermo qui.

E l'attacco? Sarò breve - o almeno ci provo -: Arnautovic e Correa non rimarranno. Di chance ne hanno avute e per rispettivi motivi, se non ora, faranno le valigie e andranno via dall'Inter (alla Roma piace tanto l'austriaco, magari c'è la possibilità di chiudere subito e ottenere un indennizzo). Quindi ci saranno ben due slot da coprire. Ma non dimentichiamoci delle sirene di mercato per Marcus Thuram, perché se qualche club dovesse bussare in sede - si vociferava del PSG, vedremo se cambierà qualcosa con l'arrivo di Kvaratskhelia - e arrivare con un borsone di soldi sonanti e saldare la clausola da 85 milioni, la dirigenza sarebbe costretta a valutarne il sacrificio. Perché Marotta non ha il potere economico per trattenere Tikus di fronte a offerte monstre, considerando la scelta di puntare tutto su Lautaro Martinez, capitano da oltre 9 milioni a stagione. 

Nella peggiore delle ipotesi l'Inter si ritroverebbe a dover coprire ben tre addii nel reparto offensivo, ma con un un'entrata non indifferente. Nella migliore, due posti da coprire. Finora sono solo due i nomi emersi: Jonathan David e Santiago Castro. Il canadese diventerà un parametro zero succulento, ma come l'Inter anche altri club hanno posato gli occhi sul 25enne da 17 gol in stagione (in tutte le competizioni, Champions compresa) e potrebbe scattare una guerra sanguinosa al rialzo. Vince il miglior offerente, in ottica salario, e in questo caso i nerazzurri mai e poi mai parteciperebbero. Intanto, stando a quanto captato, l'entourage chiede almeno 5 milioni.

Sull'argentino del Bologna, esploso a tutti gli effetti questa stagione - fatalità, ha segnato anche contro l'Inter a San Siro pochi giorni fa -, resta da capire l'eventuale valutazione del cartellino. Detto che ci sarebbero da fare delle riflessioni ulteriori: Inzaghi ha bisogno di giocatori temprati, capaci di reggere le pressioni e i fischi di San Siro, oltre che le critiche. Castro ne sarebbe capace? Intanto l'ingaggio è di circa 4 milioni lordi e l'età (20 anni) è l'unica certezza al momento.

Intanto, almeno 15 milioni dalla cessione di Josep Martinez in estate ci sarebbero. E occhio alla finestra di mercato extra dal 1° al 10 giugno, aperta per tutti.