Lautaro, tutto oro quello che luccica? Segna a San Siro ma convince a metà

Lautaro, tutto oro quello che luccica? Segna a San Siro ma convince a metà
Ieri alle 00:45I fatti del giorno
di Bruno Cadelli

Un’attesa lunga 249 giorni. Lautaro Martinez è tornato ad esultare sotto la Nord, ritrovando un gol a San Siro che mancava da una vita. L’attacco al secondo palo che vale tre punti rappresenta la sua statura di centravanti: fame e voglia di incidere per tornare ad essere protagonista anche davanti al suo pubblico. Il guizzo della vittoria contro il Venezia regala a Lautaro il quinto gol in Serie A ma davvero è tutto oro quello che luccica?

Forse non è ancora  il Toro che tutti hanno imparato a conoscere. Nel primo tempo si divora il vantaggio di testa su azione d’angolo, dialoga con Thuram ma non sfonda e ha le polveri bagnate anche nella ripresa su un diagonale in cui non c’è mordente. “Stasera abbiamo sbagliato davanti e dobbiamo migliorare”, ha detto Inzaghi in conferenza stampa, ed ecco che anche Lautaro Martinez deve alzare il livello e tornare al centro del gioco. Serve maggiore concretezza anche nelle linee di passaggio e nell'attacco alla porta. Qualità che hanno reso l'ex Racing un riferimento in tutta Europa. 

Nessuno chiederà al capitano nerazzurro di ripetere la stagione dello scorso anno in cui ha guidato la squadra alla doppia stella. Ventiquattro gol in campionato probabilmente hanno causato un’allucinazione collettiva e si pretende che Lautaro Martinez sia sempre il salvatore della patria. La stagione è lunga e già dalla partita con l'Arsenal si vedrà a che punto è davvero l'attaccante argentino. Empoli e Venezia sono un buon viatico prima della musichetta della Champions League che accende i desideri. Non è un caso che sia uscito dal campo a 20 minuti dalla fine, quasi mezz'ora da giocare se si considerano anche i sette minuti di recupero. Inzaghi lo vuole al top e con i Gunners dove dovrà dimostrare di aver caricato a dovere la sua artiglieria.