Lautaro e il gol perduto: "Testa bassa e pedalare". Il Toro però è in crescita

Lautaro e il gol perduto: "Testa bassa e pedalare". Il Toro però è in crescitaTUTTOmercatoWEB.com
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di Bruno Cadelli

"Aspettando Godot". Il gol perduto di Lautaro Martinez sembra il dramma del teatro dell'assurdo di Samuel Beckett, in cui Valdimiro ed Estragone aspettano il compagno di viaggio che non arriva mai. Sostituite i due personaggi con i tifosi nerazzurri e il gioco è fatto. Con le opportune differenze. Lautaro non segna in maglia nerazzurra dal 10 maggio scorso. Era la 36esima giornata di Serie A e l'Inter campione d'Italia schiantava 5-0 il Frosinone al Benito Stirpe.

Da lì in poi il buio. In questa Serie A il Toro non ha trovato il gol a Genova, non ha giocato contro il Lecce e non ha timbrato il cartellino nemmeno nel 4-0 contro l'Atalanta. Nulla la prestazione di Monza alla quale ha fatto seguito lo spezzone di partita contro il Manchester City. Chi pensava che il derby potesse essere la vetrina giusta è rimasto deluso. Dopo un primo tempo convincente il capitano dell'Inter si è perso tra le pieghe della partita e ha dovuto rimandare (ancora una volta) l'appuntamento con la prima gioia stagionale. Ma proprio il derby ci dice che forse qualcosa è cambiato.

Il classe 1997 non ha cercato il gol con insistenza. Essere ottusi non porta a nulla e l'ex Racing ha anche messo lo zampino confezionando l'assist per il provvisorio pareggio di Federico Dimarco. Le gambe poi sembrano girare meglio rispetto alle prime partite in cui la condizione non era esattamente ottimale. "Se mi pesa non aver trovato il gol? "Sicuramente sì. Però sono concentrato sulla squadra e lavoro per la squadra, lavoro per il meglio dell'Inter. A volte quando non si riesce a segnare cerco di fare altre cose ma adesso mi devo mettere a lavorare. Testa bassa e pedalare, come ho fatto sempre nella mia carriera. E niente, il gol arriverà". Le parole del capitano nerazzurro ai microfoni di Radio Serie A sono quelle di un leader. Di un capitano pronto a mettersi in discussione per tirare fuori la squadra (e se stesso) dalle difficoltà.