Cosa va e cosa non va (potenzialmente) nella nuova Inter
Tra tutte le Inter del recente passato quella che ci apprestiamo a vedere In questa nuova stagione è certamente una delle più rassicuranti di sempre.
Il fatto che l'organico sia praticamente rimasto al completo e che ci siano stati innesti approvati dagli stessi tifosi, aumenta quella sensazione di sicurezza, forza e solidità. di cui abbiamo parlato anche in precedenza.
L'Inter però quest'anno ha una concorrenza più agguerrita e meglio organizzata in Italia, mentre in Europa ha una competizione più lunga e complessa, con avversarie che hanno più soldi è mezzi.
Il fatto che la squadra di Inzaghi venga considerata la favorita appartiene alla logica delle cose. Le parole di Marotta poi, incoraggiano un ambizione ancora maggiore, specie in Europa, per questo è giusto chiedersi quali siano le potenzialità ma anche i dubbi e i limiti dell'Inter, prima che la stagione abbia inizio.
In porta Sommer è una sicurezza ma ha un anno in più, inoltre Martinez è un portiere che giocherà molto più di quanto abbia fatto Audero l'anno passato, con la speranza che non paghi un tributo all'emozione delle prime uscite.
In difesa tutto bene ma quest'anno ci sono più partite e i centrali ( Acerbi e De Vrij ) hanno un integrità strutturale che inevitabilmente va logorandosi.
Serve comprendere chi possa essere una terza alternativa tra Bastoni e Pavard, il quale non ha mai nascosto l'ambizione di coprire quel ruolo.
A centrocampo c'è il vero punto di forza con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, oltretutto con l'aggiunta di Zielinski. Automatismi perfetti, sintonia dentro e fuori, oltre a una grande intercambiabilita'.
Frattesi è potenzialmente forte e valido come alternativa ma deve crescere parecchio. L'Europeo ci ha mostrato un giocatore in difficoltà, specie quando parte titolare. Asllani in due anni non ha ancora fatto il salto di qualità. Ottima alternativa ma non tanto da essere un possibile titolare in futuro.
Il vero limite sta nell'assenza in fascia di un esterno con capacità tecniche superiori e una velocità che permetta di creare superiorità. Un giocatore alla Cancelo o Kakimi per intenderci.
Dimarco ha un piede magnifico, Darmian disciplinato e affidabile, Dumfries imprevedibile, Carlos Augusto meglio come terzo di difesa ma anche efficiente come quinto di centrocampo. Nessuno di loro però permette di sfruttare, al livello delle big europee, quella porzione di campo.
In attacco la buona notizia viene dall'arrivo di Taremi, il cui arrivo permetterà a Lautaro e Thuram di rifiatare più facilmente. La permanenza di Arnautovic non è rassicurante ma si spera sempre in un colpo entro fine mercato o la permanenza di Valentin Carboni.
La continuità dell'Inter ha fatto la differenza nella stagione 23/24. Di contro in alcune partite dall'andamento complicato ci si è accorti che dalla panchina manca un tipo di giocatore che abbia in canna delle giocate con una grammatica diversa, non necessariamente organica allo stile di gioco di Inzaghi. Manca un giovane che stupisca o qualcuno che sovverta l'andamento.
Buchanan sembra avere quel tipo di caratteristiche ma è stato utilizzato poco e l'infortunio priva l'Inter di questa risorsa fino al 2025.
Il punto di forza sta nella completezza della rosa, perfettamente equilibrata tra prime e seconde scelte, un valore che nel complesso rende l'Inter oggettivamente forte. Le mancano delle eccellenze in un paio di reparti e una risorsa dalla panchina con doti differenti, quel qualcosa di esplosivo e inaspettato.
Il resto lo dirà la storia
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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