Coraggio, ne mancano quarantadue

Coraggio, ne mancano quarantadueTUTTOmercatoWEB.com
domenica 7 luglio 2024, 21:52Editoriale
di Gabriele Borzillo

Intendiamoci, quarantadue non sono i giocatori accostati questa settimana all’Inter – oddio, poco ci manca ma va bene così, a furia di aggiungere nomi prima o poi, per la legge dei grandi numeri, ci si piglia – ma i giorni che mancano al via del campionato, quando si ricomincerà finalmente a parlare di pallone e non di pare che, si racconta che , ho sentito che, mi hanno detto che, un tizio che è amico di uno che conosce quello e via così, all’infinito, con l’uso del condizionale a farla da padrone, il modo indicativo resta a debita distanza, diciamo pure staccato senza possibilità di rientro. Se il mercato desidera nomi a raffica per soddisfare le aspettative dei tifosi, diamogli pure nomi a raffica: perché, alla fine, l’inopinata eliminazione pietosa, siamo buoni oggi, è domenica, della nazionale azzurra da Euro 2024 ha, tra le altre controindicazioni e colpe evidenti, quella di aver lasciato che media, radio, televisioni e giornali si siano esclusivamente concentrati sul mercato tralasciando il resto.

A proposito di mercato: l’Inter oggi è costretta a intervenire nella bagarre del compra e vendi. Viste le metodologie con le quali la Società si è mossa negli ultimi periodi, immagino sia un grosso sacrificio tornare nell’arena senza una metodologia precisa, non dico l’improvvisando, ci mancherebbe ma, di certo, un sovraccarico di lavoro che la dirigenza nerazzurra avrebbe evitato volentieri. Non parlerei di puntello utile a colmare lacune momentanee: no, parlo piuttosto della ricerca di ciò che tutti conosciamo. Manca un centrale, ammesso e non concesso che Stefano ci saluti, visti i primi acciacchi di Acerbi, insostituibile pedina nello scacchiere inzaghiano. Il problema sussiste nel caso, lo abbiamo appena scritto, della partenza anticipata di de Vrij, autore fino a oggi di un ottimo europeo e, parere personale, garanzia di resa ai massimi almeno per un biennio. Così, in questo marasma di nomi grandi e piccoli, famosi o sconosciuti, io l’ho visto giocare e io non so chi sia, salta fuori Alessandro Buongiorno, tra parentesi l’Inter non si è mai sognata di accostarlo alle priorità immediate. Sicché una battuta, una boutade, magari mal riuscita perché di battuta o boutade stiamo parlando, evidentemente, viene trasformata in una trattativa lampo per strappare alla concorrenza il giocatore. Concorrenza che, lo ricordiamo, ha frusciante da spendere, pare trentacinque più cinque: noi, diciamocelo pure, no. O magari anche sì, ma a certe condizioni e non in tempi brevissimi. Il calciatore è stato seguito nei mesi passati, vero. Piace e neanche poco all’Inter, vero. Avrebbe gradito la destinazione Milano, vero. Il tutto è destinato a chiudersi in una colossale bolla di sapone. A meno di colpi di mano dell’ultimo istante, cose che capitano durante il calciomercato dalla notte dei tempi.

Ripeto comunque, come un mantra: a fare vendite e acquisti c’è un gruppo di persone capaci, confidiamo in loro.

Per il resto pazienza, meno quarantadue.

Alla prossima, avanti l’Effecì.