Il 4-0 allo Stella Rossa non deve illudere. E l'emergenza difesa esiste dall'addio di Skriniar
Va bene il 4-0, ma non si può ignorare quel quarto d'ora. Anzi, quei venti minuti in cui la squadra ha inevitabilmente sofferto. La squadra, lo ripetiamo, è stanca. La difesa è stanca e sta facendo fatica, inutile girarci intorno o pensare ad altre situazioni: l'ho ribadito più volte, una gestione a metà tra istant team, necessità e vorrei ma non posso purtroppo non è un modo sano di portare avanti il proprio credo calcistico. Giusto salvare la competitività, ma alcuni tasselli andavano sistemati prima dell'arrivo della tempesta.
Può sembrare davvero esagerato parlare di problema difesa o calciomercato dopo una vittoria simile, ma soprattutto alla luce di quanto sta accadendo, ma la questione curva - analizzata a fondo in ogni suo aspetto -, va un pochino messa da parte, salvo clamorose novità meglio parlare di campo. Il mercato nerazzurro quest'anno non è stato tra i top: giusto cercare i migliori parametri zero, ma non tutti i parametri zero. Un difensore centrale era da prendere per poter mettere la toppa prima che si allargasse di tanto il buco.
La situazione è semplice da analizzare: Francesco Acerbi (una certezza, nonostante mezza tifoseria non aveva intenzione di vederlo nemmeno sulle figurine) va per i 37 anni, De Vrij è sicuramente un po' più giovane, ma con tutte le partite in programma non si possono escludere colpi di scena. Yann Bisseck va inserito gradualmente, Pavard e Bastoni stanno accusando la fatica, c'è poco da fare. Facile parlare col senno di poi, è vero, ma era necessario prendere e spendere prima, magari cercando incastri come sono stati fatti altrove. Sacrifici non avallati da Zhang, è chiarissimo, ma la sensazione è che a un certo punto l'Inter si è incaponita andando in un'unica direzione possibile. Una strategia che ha pagato, ma non troppo: un giocatore come Skriniar andava venduto diversamente, a cifre differenti. Inutile girarci intorno.
E ora? L'Inter deve dare risposte sul campo e andare a sistemare situazioni e problemi. E deve farlo nell'immediato, dando un senso di lucidità differente: l'unica speranza è che ci sia un guizzo decisivo, un cambio di rotta, ma forse ha ragione qualcuno. La squadra non è quella dello scorso anno. E va rivista a fine stagione. Magari anche a gennaio.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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