Previsioni e falsi entusiasmi. Le partite che mancano sono ancora troppe per cominciare a festeggiare

Previsioni e falsi entusiasmi. Le partite che mancano sono ancora troppe per cominciare a festeggiareTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 28 febbraio 2024, 18:53Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Lasciamo stare di tornare sulla solfa che ci sta accompagnando ormai da qualche settimana. Lasciamo stare le cassandre estive, quelle che Thuram non segna neanche a porta vuota perché non avevano mai visto una partita di Bundesliga. E lasciamo stare, soprattutto, gli adulatori che stanno pian piano, mica troppo piano per la verità, riempiendo il già ben nutrito carro nerazzurro. Già, lasciamoli proprio stare: saranno i primi, qui lo scrivo e mica lo nego, a tornare sui loro passi in caso di stop inattesi. Perché adesso l’Inter, piaccia o meno, per la stragrande maggioranza del popolo pallonaro è quasi costretta a vincere: certo, dopodiché esiste una sparuta minoranza, c’è anche quella, così orgogliosamente ancorata sulle proprie teorie estive da negare anche ciò che è visibile a tutti, sicché la colpa sarebbe della poca competitività del campionato nostrano, altro che balle. Colpa degli altri insomma se l’Inter ha una differenza reti spaventosa, se vince convincendo, se gioca un calcio a tratti entusiasmante. Poco importa: il calcio, mi piace ripeterlo spesso questo concetto, tra le sue bellezze ha di certo la possibilità di leggerlo per come lo si vede, è un fatto soggettivo e non oggettivo, altrimenti faresti fatica a comprendere alcune digressioni senza arte né parte, buttate lì per il puro piacere di andare, necessariamente, contro corrente.

In tutto ciò stasera si gioca. E, lo dico subito senza maniavantismo, sarà una partita complicata, facciamo pure complicatissima. L’Atalanta di Gasperini, sfortunato timoniere nerazzurro di una squadra che fu, in parte logora e in parte costruita non benissimo, non sarà nemmeno una lontana parente di quella apparsa stanca domenica sera col Milan, giocando un secondo tempo scarico e senza nerbo, aggiungiamolo pure che nessuno si deve scandalizzare. Mi aspetto, contro di noi, quel gruppo voglioso di fare che si è prepotentemente riportato nelle zone nobili della classifica giocando un calcio bello e propositivo, accompagnato da una forma fisica importante.

È vero, il distacco dalla seconda, a questo punto del campionato, comincia a essere considerevole, rilevante, se preferite significativo. Ma le partite che mancano sono ancora troppe per cominciare a festeggiare. Ci aspetta un periodo tosto, un mese di marzo complesso e difficile: ecco, se tra un mese saremo allo stesso punto beh, allora potremo cominciare a guardarci negli occhi con un luccichio diverso.

Fino ad allora, diciamolo tutti in coro, non è successo assolutamente niente.

Alla prossima, avanti l’Effecì.