L'equivoco Denzel Dumfries

L'equivoco Denzel DumfriesTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 28 novembre 2024, 16:15Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Tempo di rinnovi in casa Inter. Dopo Lautaro, Barella, Bisseck e compagnia ecco aggiungersi, alla lista, Denzel da Rotterdam, professione esterno destro, grande fisico e corsa bersaglieresca, locomotiva tutta fascia nella pièce teatrale settimanalmente, e non solo, messa in scena da Simone Inzaghi. Certo, ci sarà sempre chi storcerà la bocca. Che era meglio tizio, dovevamo prendere caio, non ha le capacità di sempronio. Sarà pure così, sta di fatto che il primo sponsor della riconferma del giovanotto olandese è stato proprio il tecnico piacentino, reputandolo pedina indispensabile o quasi: e se la stima di Simone è tale e tanta beh, lasciatemelo dire, forse qualcosa di buono Dumfries lo fa tutte le volte che viene chiamato in causa.

Però, una volta – raccontano quelli sempre pronti al dagli all’untore – da quella parte avevamo Hakimi, mica pizza e fichi. Vero. Anzi, verissimo. Ma lasciatemi esprimere, sommessamente, un piccolo dubbio: tutti sicuri che, parlo per come gioca l’Inter attuale, sia chiaro, Hakimi sia così tanto più bravo di Denzel? La mia risposta è mah. Anzi, boh. Anzi, bah. Il motivo è semplice: col gioco di Conte, Achraf poteva sprigionare tutti i suoi cavalli in progressioni senza fiato contando su quei trenta metri di libertà che gli avversari, presi d’infilata, concedevano. In sostanza il campione – perché se parliamo di Hakimi parliamo di un campione – marocchino saltava l’avversario di turno, quello che sfortunatamente per lui era chiamato alla chiusura sulla fascia, quasi di getto, arrivando lanciato come un tir che nemmeno il miglior Pasinato di fine anni Settanta. Simone nostro ricorre poco alla difesa e contropiede.

Preferisce tenere il pallone tra i piedi cercando soluzioni alternative per presentarsi nell’area avversaria. In un contesto del genere diventa complicato saltare l’avversario diretto in un fazzoletto per creare la famosa superiorità. Ecco perché, la mia idea, è che anche un campione come Achraf non sarebbe così performante attualmente. E, considerando che l’attuale numero due del PSG dubito possa rientrare nei piani futuri dell’Effecì, lunga vita a Denzel, l’apripista olandese.