Napoli, Oriali: "Farò il possibile e l'impossibile per portare qualcosa di importante"

Napoli, Oriali: "Farò il possibile e l'impossibile per portare qualcosa di importante"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 19 luglio 2024, 06:30Avversario
di Alessandra Stefanelli

Il Napoli ha presentato i nuovi membri dello staff di Antonio Conte in un evento pubblico in piazza a Dimaro, sede della prima parte del ritiro estivo dei campani.

Durante l'evento ha parlato anche Gabriele Oriali, ex centrocampista e ormai da anni fidato collaboratore del tecnico, con cui ha condiviso anche l'avventura alla guida della Nazionale italiana. Oriali, che ricoprirà la carica di coordinatore dello staff, ha detto: "Sono molto contento, non soddisfatto ma contento, abbiamo trovato un gruppo che si applica molto, che si impegna. Ci vorrà del tempo per capire quello che da loro si pretende, abbiamo pazienza ma fino a un certo punto. C'è tempo per lavorare".

Prosegue Oriali, soffermandosi sul carico di esperienza che porta a Napoli: "La mia, da giocatore e dirigente. Giocavo con la tv in bianco e nero. La fortuna mi ha accompagnato riuscendo a raggiungere traguardi importanti che non credevo possibili. Farò il possibile e l'impossibile per portare qualcosa di importante alla società. Avrò la gestione sportiva della prima squadra con dirigenti che mi daranno una grossa mano e sono sicuro che con un po' di pazienza qualcosa riusciremo a fare e qualche soddisfazione ce la toglieremo. Maradona? Il giocatore più forte mai affrontato. Ho incontrato parecchi campioni ma nessuno era come lui ed è anche superflio ricordarlo".

Conclude quindi Oriali, concentrandosi sul mutamento del calcio negli anni: "Prima erano altri tempi. Alla prima convocazione avevo neppure 18 anni, ero in camera con Burgnich, una leggenda e dopo cena andai in camera e spensi subito la luce per evitare problemi e mi misi sotto le lenzuola come una mummia. Prima c'era molto più rispetto. Capisco che i tempi sono cambiati ma prima il rispetto c'era davvero. Ho conosciuto compagni di vita che mi hanno fatto capire cosa deve fare un calciatore per arrivare. Capitava che mi prendessero per l'orecchio, mi mettevano in riga e io pedalavo. Mi hanno fatto crescere come uomo oltre che come calciatore".