La verità di Hakan Calhanoglu: "Ho incontrato gli ultras. Il club era contrario"
La giornata di ieri è stata quella di Hakan Calhanoglu che, come previsto, si è presentato alla Procura di Milano per essere ascoltato come "persona informata sui fatti" nell'ambito dell'inchiesta che ha decapitato i vertici della Curva Nord dell'Inter e della Curva Sud del Milan. La sua udienza è arrivata proprio giovedì mattina, prima dell'allenamento pomeridiano, e ha seguito quelle di Simone Inzaghi e Javier Zanetti. Al turco sono stati chiesti chiarimenti sui suoi legami con gli ultras interisti, basandosi sulle parole dell'ex capo della Nord Marco Ferdico. Calhanoglu ha ammesso di aver avuto rapporti a titolo personale coi membri della Curva e di averlo fatto nonostante il club gliel'avesse sconsigliato.
Conferme anche sull'incontro con l'ex membro della Ndrangheta Andrea Bellocco, ucciso dal capo-ultrà Andrea Beretta. Il turco ha messo a verbale di non essersi mai recato a cena con loro e le rispettive famiglie, ma di averlo conosciuto e di aver scoperto chi fosse realmente solo dopo la notizia dell'omicidio. Per Calha rapporti personali e riconoscenza, dopo la solidarietà ricevuta dal suo arrivo all'Inter e in seguito al terremoto in Turchia. La CN aveva presentato uno striscione ("Vicini a Siria e Turchia. Calha uno di noi") e Hakan aveva donato maglie al tifo organizzato per delle raccolte benefiche a favore dei bambini malati che si trovavano in ospedale. Il tutto, chiarisce il regista, "senza ricevere pressioni".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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