Italia, che figuraccia: Spalletti cambia ancora modulo e finisce per schiantarsi

"Non è che scendiamo dal trono di campioni d’Europa, rotoliamo giù rovinosamente, in modo scomposto e poco conforme a una Nazionale quattro volte campione del mondo", si legge su La Gazzetta dello Sport che ci tiene ad analizzare, punto per punto, la disastrosa gara degli azzurri. La rosea cerca un termine di paragone, una figuraccia simile e ricorda il Mondiale in Sudafrica o Corea del '66, quando gli azzurri furono accolti all'aeroporto di Genova con i pomodori.

Eppure c'era da aspettarselo dopo le gare del girone che avevano evidenziato tutt'altro che un'Italia bella e determinata: "Se l’albanese Manaj non avesse sbagliato al 90’ e Zaccagni non avesse segnato al 98’, saremmo tornati a casa prima, con 1 punto nel girone. In 4 partite abbiano tirato in porta 10 volte, una miseria - prosegue la Gazzetta -. Quanti top club si stanno scannando per comprare giocatori italiani? Quanti ne avevamo tra i primi 30 dell’ultimo Pallone d’oro? Uno, Barella. I nostri club fanno strada in Europa grazie agli stranieri. Questa è la realtà, Questi siamo. Con un portiere immenso: Donnarumma. Roberto Mancini, con un tocco magico, ha conquistato un titolo miracoloso e irripetibile per tanti fattori, in un contesto particolare (Covid). Luciano Spalletti, il successore, con meno tempo a disposizione, in condizioni più ardue, ci ha provato, ma si è smarrito nella confusione e l’ha trasmessa a un gruppo fragile, senza leader alla Chiellini-Bonucci. Anche ieri ha cambiato tanto, modulo (è tornato alla difesa a 4) e uomini ( 6 novità) e si è schiantato".