L'ex vice-ct dell'Argentina Cappa: "Lautaro all'altezza di Milito e Batistuta"

L'Argentina si iscrive al Mondiale 2026 passando per la porta principale: Brasile schiantato 4-1 e qualificazione centrata nonostante l'assenza di giocatori come Lautaro Martinez e Messi.
L'ex vice-ct dell'Albiceleste (ai tempi di Menotti, al Mundial '82), Angel Cappa, ha parlato in esclusiva per la redazione de L'Interista delle prospettive per la squadra di Scaloni e di alcuni giocatori in orbita dell'Inter, compreso capitan Lautaro. Cappa in carriera ha lavorato con tanti grandi campioni da Maradona in giù, avendo poi allenato squadre come il Barcellona (ancora con Menotti), il Real Madrid (al fianco di Valdano), il River Plate ed il Racing Club di Milito.
L'Argentina è già fra le favorite assolute del Mondiale?
"E' sempre favorita per la qualità dei giocatori e per la sua storia. Allo stesso modo di altre Nazionali come Germania, Italia, Spagna, Brasile e via dicendo, anche se i verdeoro in questo momento non sono al meglio. Non penso che sia la favorita assoluta, ma fra le favorite sì".
Raphinha ha parlato troppo presto, dato che ha provocato alla vigilia e poi il Brasile ha perso 4-1?
"Raphinha ha tutto il diritto di parlare dicendo quello che pensa. Credo che in questa occasione abbia capito che è meglio essere prudenti prima delle partite perché poi può succedere quello che è successo".
Dominio nonostante l'assenza di Messi e Lautaro.
"L'Argentina ha vinto con grande autorità, con un dominio non frequente in partite di questo livello. Contro un Brasile che effettivamente in questo momento non è all'altezza della propria storia. Non parlo del Brasile del 70', ma anche di quello recente con Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo. Mi sembra una delle squadre più deboli il Brasile abbia avuto negli ultimi tempi".
Lei ha allenato grandi attaccanti: Lautaro è al livello di gente come Milito e Batistuta?
"Sì, credo che sia a quel livello. Per lo meno di quelli più recenti come Milito e Batistuta, di Crespo e gli altri grandi centravanti passati per il calcio italiano. Sta avendo un rendimento straordinario in Serie A, con grande capacità di adattamento, come d'altronde la maggior parte degli argentini. Si adattano a qualsiasi sistema o tattica dei vari Paesi. Lautaro lo seguo particolarmente da vicino perché è di Bahia Blanca, la città dove sono nato. Per questo ho un affetto particolare per lui".
Lautaro ha trovato il suo posto ideale all'Inter, come fu per Zanetti?
"Sì, è così. Ci sono giocatori che hanno bisogno di trovare un posto dove stabilirsi. Ci sono delle volte in cui alcuni giocatori non si esprimono al meglio perché non trovano il loro posto ideale. Mi sembra che Lautaro lo abbia trovato: l'Inter è il suo posto, effettivamente come lo fu per Zanetti. Un esempio per la carriera e per ciò che rappresenta. Mi sembra che Lautaro sia nella stessa posizione del Pupi".
Che ne pensa di Nico Paz? L'Inter lo segue: lo vedrebbe bene in nerazzurro?
"Mi sembra un giocatore eccellente. Ha un gran tocco di palla, mobilità, visione di gioco. Non so come lo vedrei all'Inter (ride, n.d.r.), dico che mi sembra stia facendo un percorso di crescita, non so se lo abbia già terminato perché non l'ho seguito così attentamente per dirlo. Per ciò che ho visto però posso già dire che se anche non lo fosse, lo sarà in poco tempo per giocare in grandi squadre. D'altronde gioca già per l'Argentina".
Inter-River Plate al Mondiale per Club, che partita sarà?
"Va detta una cosa. L'Argentina è un Paese che esporta giocatori e i migliori club europei si nutrono dei migliori giocatori, compresi quelli argentini. C'è dunque questa incognita qui del mercato. L'Inter è un club poderoso, ma in generale bisogna sempre puntare almeno una fiche sulle squadre argentine. Certamente però in questo momento c'è questa differenza dettata dal mercato".
A proposito di talenti del River: per Echeverri è già troppo tardi dato che è arrivato il City, ma consiglierebbe ai top club italiani di spendere anche grandi somme su Mastantuono?
"Sì, mi sembra un eccellente possibilità di grande giocatore. Dico così perché è in un processo di crescita e ultimamente non si aspetta più che questo processo venga completato. Parlai di questo con Falcao che mi disse di essere arrivato in Italia già da giocatore fatto e finito, a 27 anni. Lo stesso Di Stefano al Real Madrid. Ora si prendono i giocatori quando sono agli inizi di questo processo. Lui ha tutte le carte in regola per essere un top player, ma esattamente come Echeverri dovrà essere bravo ad accelerare questo percorso".
Maradona o Messi?
"Penso che giocatori come Maradona, Messi, Pelè, Di Stefano, siano incomparabili e imparagonabili. Soprattutto perché hanno giocato magari in epoche differenti. Poi spesso si rischia di dimenticare leggende come Gento, Puskas o Zidane e via dicendo. Poi se devo giocare e mi diceste che io fossi l'allenatore di una squadra e potessi dare la 10 solo ad un giocatore, allora la darei a Maradona. Non so chi sia meglio fra i due, ma è puro gusto personale. Poi è chiaro che Messi sia all'altezza di Diego, così come di chiunque nella storia".
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