Esclusiva

Quanti infortuni, il preparatore Saccone: "Troppo stress, Inzaghi usa bene il turnover"

Quanti infortuni, il preparatore Saccone: "Troppo stress, Inzaghi usa bene il turnover"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 11:01News
di Daniele Najjar

Gli infortuni continuano ad essere un tema che tiene banco in questo inizio di stagione e sembrano essere un tema che riguarda e preoccupa un po' tutti. Il calendario sempre più fitto, che questa stagione può portare i top club che arriveranno in fondo alle varie competizioni ad affrontare anche più di 70 partite, preoccupa non poco e ci si chiede come vada affrontata questa situazione e quanto stia incidendo sui tanti ko anche gravi cui stiamo assistendo, non ultimo quello di Valentin Carboni con il Marsiglia. L'Inter dal canto suo ora deve valutare le condizioni di Zielinski, che è uscito acciaccato ieri nel match fra la sua Polonia e la Croazia.

In esclusiva per L'Interista è intervenuto per parlare della situazione Corrado Saccone, che ha lavorato al fianco di Mazzarri e poi di Benitez come preparatore atletico al Napoli ed oggi è in forza alla Dinamo City Tirana.

Come si spiega i tanti infortuni di questo inizio di stagione, che sembrano riguardare un po' tutti? Hanno a che fare con i tanti impegni secondo lei?

"Nel calcio moderno, oramai, gli impegni sono diventati numerosissimi per cui il rischio di un infortunio è sempre dietro l'angolo. Ovviamente non mi riferisco solo all'infortunio durante la partita, ma anche quello derivante dallo stress post-gara che non ti consente di effettuare un adeguato lavoro atletico di supporto. Tra partite di campionato, coppe europee, Coppa Italia ed  impegni con le proprie nazionali gli appuntamenti sportivi sono diventati davvero innumerevoli ed i giorni da dedicare ad un allenamento si riducono sempre di più. Un allenamento deve aiutarti sia a performare che soprattutto a rendere efficiente il motore dell'atleta. C'è un modo per prevenire la cosa per tempo".

Quale?

"Io credo che si dovrebbe dedicare molto più tempo all'aspetto coordinativo in età giovanile dove si ha a disposizione più tempo per un lavoro mirato invece che inseguire costantemente il risultato sportivo. La costruzione completa di un atleta è fondamentale anche sotto l'aspetto preventivo futuro".

Il fatto che un calciatore non abbia il tempo di recuperare quanto incide?

"In passato si sono svolti alcuni studi sull'incidenza del minutaggio nell'infortunio e si è visto che un giocatore che andava oltre 1000 minuti giocati era a rischio infortunio, cosa sicuramente valida, ma non sempre veritiera. Come ho già detto prima non avendo il tempo di un lavoro ottimale si dovrebbe "sfruttare" la partita anche come momento allenante e ricercare nel recupero psico-fisico del giocatore un fattore determinante per il benessere dello stesso. Benessere che ti porterà ad avere prestazioni fisiche importanti e continue. In genere oggi si hanno delle rose importanti, sotto l'aspetto numerico, per cui ritengo sia utile sfruttare tutte le opzioni che si hanno a disposizione". 

Fa bene Inzaghi a ruotare spesso i giocatori, a costo di cambiare 7-8 giocatori fra campionato e Champions?

"Non solo Inzaghi fa bene ma sarebbe auspicabile, da parte degli allenatori, di utilizzare quanti più elementi della rosa possibile in modo da distribuire il carico in maniera ottimale ma mi rendo conto che questo spesso non è possibile sia per la pressione della società, che degli sponsor che gradirebbero in campo sempre i giocatori con nomi importanti e di conseguenza stipendi importanti che attraggono più pubblico sia negli stadi che in TV".

Gli infortuni più gravi, vedi i vari Carboni, Bremer, Rodri e Malinovskyi, sono dovuti a fattori a parte? O c'è un collegamento?

"Io ritengo che ogni infortunio vada  analizzato in maniera accurata ed, in genere, non è quasi mai dovuto ad una causa comune. Il più delle volte si tralascia l'aspetto psicologico, ma questo può  inficiare una prestazione o renderla al di sopra del proprio standard momentaneo portando ad uno stress. Non sempre una rottura di un crociato è dovuta ad una mancanza di allenamento, ma spesso l'atleta che si trova in una condizione fisica importante eccede a livello di prestazione andando incontro all'infortunio. Spesso si sente dire: "si è fatto male proprio nel momento migliore della sua carriera". Questo però può essere dovuto al fatto che in quel momento l'atleta ricercava la migliore performance andando oltre le proprie possibilità del momento. Per questo dico che il lavoro importante è quello svolto nel settore giovanile dove si ha modo di costruire un atleta sia sotto l'aspetto coordinativo che sotto l'aspetto muscolare e mentale".

Parlando di campo, il 'suo' Napoli può allungare in vetta? L'Inter è ancora la favorita?

"Credo che la squadra di Conte sia la favorita per la vittoria finale. Il tecnico leccese ha inserito in una rosa già importante molti giocatori di prim'ordine ma soprattutto ha la migliore "panchina" di tutta la serie A con giocatori che in altre squadre sarebbero titolari a tutti gli effetti. Inoltre Io credo che il non giocare le coppe europee possa portare ad un beneficio ottimizzando l'allenamento settimanale, senza trascurare la riduzione dello stress sia per l'impegno sportivo che per i viaggi per giocare in altri paesi. Quindi sicuramente il Napoli ha grandi chance di replicare lo scudetto conquistato due anni or sono".