Pasinato: "Con Arsenal e Napoli ho rivisto la vera Inter. Lautaro? I suoi gol li farà"
Pausa delle Nazionali, tempo di riflessioni e bilanci in casa Inter, fra l'analizzare quanto di buono e meno buono fatto finora e le prospettive per la seconda parte di stagione. L'ex giocatore nerazzurro, Giancarlo Pasinato, ne ha parlato in esclusiva per L'Interista.
Giancarlo, è d'accordo con chi vede un'Inter che qualcosa ha lasciato per strada in questo avvio?
"Credo che come in tutte le cose quando vinci e raggiungi un obiettivo importante come la seconda stella, poi magari ci può stare che rallenti un po'. Vedi il Napoli l'anno scorso. Monza e Genova su tutte sono i punti che mancano all'Inter e che avrebbero dato la tranquillità necessaria per giocare contro la Juve, contro la quale magari non si pareggiava".
Ora si sta rivedendo la vera Inter?
"E' così, serviva del tempo e l'Inter si sta rimettendo in carreggiata. Il vero Barella per esempio si vede adesso. E' una mancanza soprattutto di testa. Ad ogni squadra capita un periodo in cui va tutto bene per un po' e poi un altro in cui ci possono essere delle difficoltà".
Che mi dice della lotta in vetta? Chi resterà indietro a lungo andare?
"La lotta a sei è davvero bella. La Fiorentina magari avrà meno chance di restare lì, il Milan magari invece ci può rientrare vedendo gli scontri diretti della prossima giornata".
Il fatto che ci siano tutte queste squadre in corsa, quanto è per meriti loro e quanto per responsabilità della stessa Inter?
"Quando una squadra così prende tanti gol, mette coraggio agli avversari che pensano di poter segnare anche loro prima o poi, laddove in passato venivano scoraggiate. A partire da Genoa e Monza. Poi con la Juve sul 4-2 chi pensava che finisse in parità? E contro i bianconeri qualche colpa ce l'ha Inzaghi per me: chiamava i suoi a difendere, ma poteva aggiustarla meglio con i cambi".
Chi l'ha sorpresa in positivo?
"Taremi. E' importante anche se non si è notato troppo, se lo avesse avuto l'anno scorso l'Inter per me avrebbe avuto anche 6-7 punti in più. Sta facendo pochi gol? Però non si ferma mai, non sta facendo l'attaccante d'area come al Porto, qui c'è concorrenza e quindi si mette a disposizione intelligentemente".
E' un Lautaro un po' innervosito quello che stiamo vedendo?
"Con il fatto che Thuram ha fatto più gol si è messo più a disposizione della squadra, ma alla fine i suoi gol li farà. Ha pagato un po' di stanchezza, in estate non si è fermato ed è diventato importante anche per l'Argentina dove prima non era così centrale come oggi".
L'Italia le dà speranza?
"Sì, anche da tifoso interista. Vedere Bastoni, Dimarco e Barella che sono stati fra i migliori, così come Frattesi anche se un po' meno brillante, è gratificante. Avere 4-5 giocatori titolari della Nazionale è significativo, e come dicevo era da un po' che non si vedeva un Barella così. Poi vedo che in mediana stanno crescendo i vari Ricci, Rovella e lo stesso Locatelli. Non dobbiamo avere paura di nessuno".
A proposito di Dimarco, che copre il suo ruolo: cosa gli avrebbe voluto rubare ai tempi in cui giocava e cosa invece gli darebbe delle sue qualità?
"L'unica cosa che avrei potuto dargli io è la resistenza (ride, n.d.r.). Io da lui ruberei il piede. Personalmente arrivavo sempre sul fondo, ma lui a volte mette di quei palloni... E' fra i migliori in circolazione sicuramente, in Italia non è secondo nessuno".
Lei aveva pronosticato, scommettendo con gli amici, l'Inter in finale di Champions a Istanbul, in tempi non sospetti. Quest'anno ha fatto scommesse del genere?
"No (ride, n.d.r.). Ci spero, quest'anno ci sono più squadre come City, Bayern e Real che stanno facendo fatica. Ma Inzaghi ha 18-20 giocatori che sono forti. C'è gente come Zielinski che si alza dalla panchina: se entra lui porta comunque un livello altissimo in campo. Aggiungo che per me l'obbligo quest'anno è di dare un occhio a tutti i fronti, anche alla Coppa Italia dove l'Inter non può uscire agli ottavi contro il Bologna".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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