Pio Esposito si racconta: "MI sono ispirato ai miei fratelli". Poi parla di Bertola

Pio Esposito si racconta: "MI sono ispirato ai miei fratelli". Poi parla di BertolaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 17:51News
di Daniele Najjar

Francesco Pio Esposito, cresciuto all'Inter ed oggi in forza allo Spezia, torna a giocare nella sua nuova casa, ma con la maglia della Nazionale Under 21, martedì contro l'Ucraina allo stadio 'Alberto Picco': "Quella contro la Francia è stata una partita difficile, contro un avversario forte fisicamente e tecnicamente -  sottolinea Esposito a figc.it dal ritiro di Tirrenia -. Ma abbiamo giocato a viso aperto, dimostrando di essere anche noi a un ottimo livello". Lo stesso raggiunto dal terzo dei fratelli Esposito in questo inizio di stagione: sei gol in Serie B, già il doppio di tutti quelli segnati lo scorso anno, più quattro nel 7-0 di Latina a San Marino. "Meglio di così sarebbe stato difficile iniziare: è un momento bellissimo, ma non smetto di lavorare ogni giorno".

Lunedì nella sua Castellammare di Stabia (nel rione Cicerone) Salvatore e Sebastiano hanno inaugurato il nuovo campetto ristrutturato proprio dai fratelli Esposito: "Ero in videochiamata con mia cugina - racconta -, quindi non mi sono perso un momento di quella giornata. Per poco non mi scappava la lacrima: è stato molto emozionante anche a distanza. Vedere tutta la gente del rione, i miei familiari, tutti uniti sul nostro campetto, quello che ci ha visti crescere. Abbiamo voluto lanciare il messaggio che non bisogna mai dimenticarsi delle proprie origini, se queste ti hanno dato tutto. Crescendo in quel campetto abbiamo imparato tanto: i valori dello sport e della vita, gli ideali, lo spirito di aggregazione, l'amicizia, lo stare insieme, il rispetto dei più grandi. Era un campetto in cui non c'erano regole: chi arrivava, giocava. E chi non giocava, aspettava il proprio turno".

Poi ancora: "Giocare con i più grandi già al campetto mi ha insegnato tanto, mi portava a dover andare al doppio degli altri, e la cosa si è ripetuta negli anni. Dalla Primavera dell'Inter, al Mondiale Under 20, all'Europeo Under 19, e ora con l'Under 21 e in Serie B. Ma ho sempre avuto un grande rispetto di chi è più grande di me". Sebastiano e Salvatore compresi: "Passavo i weekend a vedere le loro partite e mi sono ispirato a loro. Avere due calciatori professionisti così vicini a me mi permette di poter avere consigli, soprattutto quando le cose non vanno. Perché quando le cose vanno bene c'è poco da dire e poco da aggiustare". 

Nel 3-0 dello Spezia di domenica a Castellammare c'è stato prima il gol di Pio Esposito ed il secondo di Salvatore Esposito. "Segnare lì è stata un'emozione stranissima - ammette -. Per un attimo, quando la palla è entrata, ho fatto fatica a capire cosa stesse succedendo. Dentro di me ero contento, ma il gelo dello stadio l'ho sentito. E' stato quasi un farsi male da soli, per uno come me che anche da lontano ha fatto l'abbonamento per vedere le partite della Juve Stabia in ogni categoria e che piangeva quando perdeva. Per me era la prima volta al 'Menti': Salvatore ci aveva giocato, ma a porte chiuse. Siamo stati felicissimi che il pubblico di Castellammare ci abbia accolti così: hanno capito tutti che in campo siamo dei professionisti e diamo il massimo per la maglia che si indossa, quella dello Spezia". 

Sui compagni Bertola in Under 21 e Candelari in Under 20. "Sono molto contento per Nicolò che mi ha raggiunto in Under 21 e per Pietro che è riuscito a trovare spazio in Under 20. Ha delle grandi potenzialità. Le cose a La Spezia stanno andando bene, quindi è più facile esprimersi sia per i singoli che per la squadra. Lo scorso anno si faceva fatica, quest'anno abbiamo iniziato meglio".