Capello: "Spalletti ha creato confusione nei giocatori dell'Italia, è stato presuntuoso"

"Presunzione". E' questa la parola scelta da Fabio Capello per descrivere il Ct dell'Italia Luciano Spalletti agli Europei di Germania, chiusi con l'eliminazione agli ottavi di finale contro la Svizzera. L'ex allenatore ha commentato così l'avventura degli azzurri ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Allenare in nazionale e nei club sono due mestieri diversi. Non a caso non si dovrebbe parlare di allenatore, ma di selezionatore. Il ct deve innanzitutto scegliere i giocatori sulla base di quello che vede nei campionati, ragionare su come i diversi elementi sono impiegati nella propria squadra e, a volte, adattarsi".

Prima dell'Europeo, Spalletti sembrava voler contare sul blocco Inter. Poi, forse a causa dell'infortunio di Acerbi, in Germania la difesa a 3 non si è praticamente mai vista: "Per quello che si è visto in campo, credo che la confusione l’abbia generata soprattutto nei calciatori. Nel ruolo di play hanno giocato Jorginho e poi Fagioli, ma nessuno dei due è il Lobotka del Napoli di Luciano. Hanno caratteristiche diverse: contro la Svizzera Xhaka faceva quel che voleva, Fagioli non andava nemmeno a prenderlo".

"Ho avuto la sensazione che già contro la Spagna il ct non abbia pensato da selezionatore, ma da allenatore di club. In sostanza, ha mandato in campo una squadra dicendosi 'noi siamo noi, loro sono loro, vediamo chi è meglio', scegliendo la difesa a quattro contro i più forti esterni d’attacco di tutto l’Europeo. E l’abbiamo visto chi era meglio…"