ESCLUSIVA - L'ex ag. di Yerry Mina: "Con l'Inter ci furono contatti, lui ha sempre voluto l'Italia"
"Non rappresento più Yerry e bisognerebbe vedere se oggi abbia voglia di lasciare la Premier League, dove è rispettato. Ma ha sempre voluto l'Italia ed in passato ci sono stati anche contatti con l'Inter": così l'agente sportivo Mario Mauri, che in collaborazione con lo zio-agente Jair gestiva gli interessi in Italia di Yerry Mina, difensore oggi all'Everton che da oltremanica è stato accostato alla Beneamata nelle scorse settimane.
La nostra redazione lo ha contattato per conoscere meglio il calciatore colombiano, che ad un anno dalla scadenza del contratto con i Toffees non è certo di rimanere in Inghilterra. Le sue parole, pur se non possono esprimere il pensiero attuale del giocatore, svelano importanti retroscena sul suo recente passato e regalano suggestioni per chi, in Italia, volesse pensare a lui, qualora dovesse valutare destinazioni diverse per il futuro.
Conosce bene Yerry: crede che rinnoverà con l'Everton?
"Lo conosco benissimo, abbiamo avuto rapporti di collaborazione con Jair Mina, lo zio che lo rappresentava. Da quando è andato all'Everton è rappresentato da una differente agenzia. Si è trovato molto bene ai Toffees, il calcio inglese ben si adatta alle sue caratteristiche. L'errore secondo me, quando era con Jair, fu quello di portarlo al Barcellona. Giocò soltanto poche partite in Liga ed una in Coppa del Re, poi fu lasciato andare. All'Everton è cresciuto tantissimo. Credo che sia possibile un suo rinnovo, anche se lui avrebbe sempre voluto venire in Italia, dunque eventuali offerte credo che le valuterebbe. Ma è una mia opinione".
L'Inter ha lasciato partire Ranocchia e si parla di un'altra possibile cessione, fra De Vrij e Bastoni. Che ne pensa delle voci che vedrebbero Yerry in nerazzurro?
"Quella dell'Inter è una difesa fortissima, fisica, fatta di calciatori con caratteristiche diverse, che ben si integrano fra di loro. Chiaro che ci vorrà un'integrazione viste le probabili partenze dei giocatori che lei ha nominato. E l'Inter ha sempre avuto un interessamento per Yerry in passato. Questo lo posso confermare perché quando lo rappresentavo io avemmo dei contatti con il direttore sportivo nerazzurro".
E come andò la trattativa?
"Alla fine l'Inter non volle mai affondare il colpo, ma era sui taccuini degli scout. Lo valutò e ne tenne conto per un certo periodo. All'epoca probabilmente si sarebbe trovato in difficoltà per certi aspetti a Milano, per via della sua necessaria crescita tattica. Oggi è da Inter, assolutamente. Poi bisogna vedere cosa ne pensa Marotta e magari Farris, che si occupa della parte difensiva e che conosco essendo di Viterbo come me. Aveva un buon giudizio sul calciatore".
In Italia come lo vedrebbe?
"In Italia lo vedrei bene. E' un giocatore fisico, non eccezionale nell'impostazione, ma molto abile nell'uno contro uno, nella marcatura, capace di giocare a zona. Ed ha un ottimo potenziale offensivo: quando si proietta in avanti su calci d'angolo e punizioni è spesso molto pericoloso di testa. Rispetto a quando si parlava di portarlo in Italia, come ti dicevo non era ancora pronto. Oggi lo è. Non so se in questo momento sia disposto a lasciare la Premier League, dove è molto conosciuto e rispettato. Ci sono i presupposti per una sua permanenza, se non all'Everton, comunque in Inghilterra. L'Italia però lo ha sempre affascinato, questo è certo, dunque vedo possibile un suo approdo nel Belpaese".
Inter a parte, ci sono mai stati contatti con club italiani in passato?
"Quando lo rappresentavo io sì, non è un segreto. La Sampdoria fece un'offerta formale, per l'epoca anche un'ottima offerta. Alcune dinamiche fecero propendere Yerry e lo zio verso il Barcellona. Si fece attrarre da altri soggetti che avevano interesse a fare questa operazione, anche se non avrebbe fatto bene alla sua carriera. Lo zio vedeva la Samp riduttiva rispetto alle potenzialità del calciatore. Secondo me avrebbe fatto molto bene a Yerry, essendo la Samp una grandissima squadra".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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