ESCLUSIVA - Castan: "Dzeko? Fa male vederlo all'Inter. Roma, i tifosi meritano di più"
Inter-Roma non è mai partita banale. La sfida che andrà in scena stasera vale la semifinale di Coppa Italia, anche se nella storia più o meno recente del campionato italiano, ovvero nell'era post-Calciopoli, era divenuto il 'Classico' della Serie A, il match di cartello per lo Scudetto e le coppe nazionali. Partita comunque che difficilmente tradisce le attese, perlomeno in termini di gol e spettacolo.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva Leandro Castan, ex difensore giallorosso da poco svincolatosi dal Vasco da Gama. Castan ha vestito la maglia giallorossa dal 2012 al 2016 e poi nella prima parte della stagione 2017/18. A frenare la sua ascesa come futuro top player fu un serio problema che si manifestò dopo un Empoli-Roma del 2014, quando gli venne diagnosticato un cavernoma celebrale, che lo ha irrimediabilmente influenzato nel proseguio della carriera. Il brasiliano, di sfide contro la Beneamata ne ha giocate parecchie, senza mai perderne, almeno nella Capitale: "Prendevo sempre in giro Juan Jesus per questo" - scherza lui.
Sai già quale sarà la tua prossima tappa dopo il Vasco da Gama?
"Ancora non lo so cosa farò. Sono stati tre anni e mezzo intensi. Il Vasco è una squadra con una tifoseria molto grande, ma anche una società che vive un momento economico molto complicato. Giocando lì si ha una grande pressione dunque: avendo speso tante energie adesso sto a casa e continuo ad allenarmi, aspettando l'occasione. La mia voglia è di stare sempre più vicino a casa: la cosa più importante ora sono i figli".
Hai mai pensato a cosa vorresti fare dopo il calcio? Oppure hai ancora molta voglia di continuare a giocare?
"Sì, ho ancora tanta voglia di giocare, ancora non lo so. Quando smetterò sicuramente voglio studiare, per fare bene in quello che farò".
Magari ti rivedremo in Italia in altre vesti e ruoli?
"Sicuramente sarebbe molto divertente, bello. Ci mancava poco che tornassi ora nel vostro Paese, ma come giocatore. Il problema è stato che la rescissione del contratto con il Vasco da Gama è stata lunga e complicata, dunque ho perso del tempo durante la sessione di mercato. Vedremo cosa succederà".
Nonostante il problema che ti ha frenato, sei grato a Dio per i traguardi della tua carriera fino a qui?
"Sono sempre grato a Dio, da quando sono nato, per dove sono arrivato. E' stato un miracolo per me questo percorso. Quello che mi è successo alla Roma è stato comunque una benedizione: se continuavo a vivere normalmente, oggi sarei in Serie A o Premier League, ma sicuramente non avrei la mia famiglia con me e questa è la cosa importante".
Che ricordo porterai con te di Roma?
"Di Roma porterò tanti ricordi con me. La seconda stagione è stata fantastica, mi ha fatto sognare. La Roma mi ha fatto diventare un top player. Mi ha fatto vivere cose che da ragazzo neanche immaginavo. Come dicevo, sarò sempre grato a Dio per quanto ho vissuto e per avermi portato a Roma. Ho un affetto ed una gratitudine per la Roma che dureranno per sempre".
La segui ancora? Ti piace il progetto nato con Mourinho?
"La seguo, anche se non è possibile farlo con continuità. Non sono uno che sta sempre davanti la tv a guardare le partite. Ma quando sono a casa e gioca la Roma trovo il tempo di guardarla. Quel che posso dire è che ora manca un po' di identità. Quando si perdono giocatori che hanno attaccamento alla maglia si perde questo elemento. La società è cambiata, ora c'è un grande allenatore. La tifoseria merita di più, sono sicuro che fra poco arriverà la gioia e la Roma tornerà ad essere forte".
Oggi la fascia che era di Totti e De Rossi, è sul braccio di Pellegrini. Che ne pensi?
"Lorenzo lo conosco da quando era bambino, da quando veniva ad allenarsi con noi dalla Primavera. Quando lo vedo capitano capisco di essere vecchio (ride, n.d.r.). Mi piace vederlo con la fascia, sa bene cos'è la Roma. E' una grande responsabilità, ma lui è un ragazzo perbene, questa fascia è molto pesante ma è in buone mani".
Stasera Inter-Roma. Quando c'eri tu, vincevate sempre voi...
"Questa è bella. E' vero, Juan Jesus mi prende sempre in giro, perché non ho mai perso contro di lui (ride, n.d.r.). In quel momento eravamo davvero più forti di loro. Non so cosa sia successo questa estate, quando abbiamo perso Dzeko. Lui era uno di quelli che dava un'identità alla squadra, io lo avrei tenuto tutta la vita perché è fortissimo ed una bravissima persona. Mi dispiace vederlo in una squadra che non sia la Roma. Gli auguro il meglio, ma stasera spero che vincano i giallorossi".
L'Inter quindi ha fatto bene a puntarci per il dopo-Lukaku?
"Ha fatto benissimo. A me di spiace da ex romanista che tifa per i giallorossi. Non so cosa sia successo, non posso parlarne. Qualunque squadra punti su di lui fa sicuramente bene a farlo, perché è fortissimo".
Quest'anno la Serie A è molto equilibrata, chi pensi vincerà?
"Vedo un grande equilibrio. Anche vedendo questo e che la Juventus non è più al livello di quando c'ero io in Italia, mi viene un po' di rabbia, perché forse avrei un paio di Scudetti nel palmarés... Penso che quest'anno vincerà una fra Inter, Milan e Napoli. Difficile dire chi".
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