Omicidio dell'ex capo ultrà Boiocchi, Beretta confessa la guerra di potere

Omicidio dell'ex capo ultrà Boiocchi, Beretta confessa la guerra di potereTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 09:07Rassegna Stampa
di Marta Bonfiglio

"Dopo trenta mesi di indagini si è arrivati a una svolta nell’inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra della Procura di Milano sulla morte, il 29 ottobre 2022 davanti a casa sua, di Vittorio Boiocchi, all’epoca capo della Curva Nord dell’Inter. Boiocchi fu ucciso a colpi di pistola da due killer in scooter, però per oltre due anni la polizia non era riuscita a trovare i colpevoli. Per risolvere il caso, è stata fondamentale la «scelta collaborativa» di Andrea Beretta, altro ultras nerazzurro e successore di Boiocchi.

Come spiegato ieri pomeriggio da Marcello Viola, procuratore di Milano, e Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta, «Beretta ha affermato di essere il mandante dell'omicidio, ha riferito il movente di ordine economico e ha detto di aver commissionato l'omicidio per 50mila euro suddivisi nei vari soggetti coinvolti», denaro servito per «per eliminare quello che era stato fino a quel momento il leader della Curva Nord dell'Inter, per prendere il suo posto e dividere i profitti». Il movente, dunque, una guerra di potere con «modalità mafiose».

Grazie a questa confessione, la Squadra Mobile di Milano ha eseguito ieri mattina un'ordinanza di custodia cautelare a carico di altre cinque persone, alcune già in carcere. Si tratta di Marco Ferdico, pure lui fino a settembre insieme a Beretta nel direttivo della Curva Nord, di suo padre Gianfranco Ferdico e Cristian Ferrario (i tre avrebbero organizzato il delitto). Pietro Andrea Simoncini, legato alla 'Ndrangheta, e Daniel D'Alessandro, secondo le ricostruzioni sono invece i due esecutori materiali dell'omicidio: il primo (fermato in Calabria) era alla guida dello scooter, il secondo (arrestato in Bulgaria) colui che sparò con una pistola Luger calibro 9 per 19", si legge su Tuttosport.