Questa Inter è un equilibrio sopra la follia: 3-3, ma tanti saluti al Benfica. Ora il derby col Milan
dall'inviato a San Siro, Milano
Una follia collettiva. Un momento indimenticabile, una serata storica. Ma è anche una nottata pazza, da vera Inter: o forse no. La squadra di Inzaghi ha giocato due partite, una dentro l'altra: la prima l'ha vinta 3-1, la seconda l'ha pareggiata 3-3. Ma non importa, il 2-0 del Da Luz regala un sogno bello grande, una semifinale che mancava ormai da 13 anni.
A San Siro si è vista una partita di calcio, una gara tecnica e gestita mentalmente fino alla terza rete: poteva succedere di tutto dopo la vittoria di Lisbona, ma l'Inter infantile e capricciosa di campionato è stata messa a tacere, almeno per una notte. E ora? Adesso la situazione è parecchio interessante: doppia sfida al Milan, un derby clamoroso. Doveva andare così: per assaggiare la finale di Champions bisogna passare dall'inferno.
Le scelte di Inzaghi
Il tecnico piacentino si è affidato alle certezze, non ha voluto smontare trame, non si è azzardato a fare esperimenti. Lautaro-Dzeko in attacco, con Brozovic in cabina di regia: il primo quarto d'ora ha ricalcato quanto mostrato nel percorso europeo, con un'Inter sfrontata, in grado di giocare a calcio. Ci ha pensato Nicolò Barella ad infiammare un San Siro già elettrico di suo: scambio con Lautaro, dribbling su Chiquinho e conclusione a giro imparabile per Vlachodimos.
Barella apre, Aursnes risponde: è 1-1 al 45'
Il gol ha praticamente segnato nel profondo un Benfica incapace di reagire, aggrappata soltanto a qualche sfuriata dei singoli. Lautaro nella prima frazione ha trovato anche la rete del 2-0, ma Del Cerro Grande ha deciso di annullare per una leggera spinta dell'argentino su Gilberto. L'unica doccia gelata della prima frazione è arrivata al 38', sul colpo di testa di Aursnes dopo un ottimo cross da parte di Rafa Silva.
L'Inter abbatte il Benfica, 3-1 e semifinale di Champions League conquistata
I fantasmi però questa volta sono stati abbattuti, risucchiati via da una prestazione di sacrificio, da vera squadra operaia. Schimdt si è affidato a Neres e alle giocate di qualità sulla trequarti nerazzurra, Dzeko e compagni hanno atteso il momento giusto per far male. E la svolta decisiva è arrivata al 65' quando sull'ennesimo affondo di Federico Dimarco Lautaro Martinez si è staccato coi tempi giusti trovando la rete del 2-1.
Il 2-1 è stato come una mazzata definitiva per i lusitani, Goncalo Ramos e compagni non sono stati in grado di abbozzare nemmeno una reazione di nervi. Inzaghi dal 70esimo in poi ha amministrato i cambi, proprio dalla panchina è arrivata la terza rete: giocata di prestigio di Joaquin Correa, bacio al palo e Inter in semifinale di Champions League. Nemmeno le due reti incassate nel finale hanno abbattuto la banda interista. Luci a San Siro, ancora per due volte.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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