Mkhitaryan: "Siamo stati superiori al Milan. Skriniar? Siamo tristi per la sua scelta, ma si era meritato la fascia"
Henrikh Mkhitaryan si racconta ai microfoni di DAZN, in un'intervista ricchissima di temi e spunti dati dall'armeno, nuovo punto fermo del centrocampo dell'Inter. Si parte dai due derby vinti in 18 giorni: "Volevamo vincerli, è stato pazzesco. Il primo in Supercoppa era per un titolo, siamo molto contenti. Con quella fiducia ci siamo preparati anche a quella del 5 febbraio. Abbiamo meritato anche in quella partita. Siamo contenti che Milano sia nerazzurra, siamo stati nettamente superiori".
Il discorso prosegue sulla corsa-scudetto e le critiche ricevute ad inizio stagione: "Scudetto? Ci sono ancora tante partite, tutto è possibile. Lotteremo fino alla fine, la cosa più importante è non perdere punti e poi vedremo dove siamo arrivati. Vogliamo vincere tanti trofei. Sogno di vincere il 20esimo scudetto con l'Inter e prometto che, se dovesse accadere, canterò una canzone di Albano. Le critiche? I primi critici siamo noi stessi. Ci siamo parlati e abbiamo capito. Non importa cosa è successo prima, è importante cosa possiamo fare in futuro. Ci siamo parlati in spogliatoio, siamo una famiglia e in famiglia può succedere tutto, l'importante è parlarsi, capirsi e continuare a lottare per questa maglia".
Skriniar lascerà l'Inter a parametro zero, e l'armeno racconta così le reazioni dello spogliatoio: "Sono molto triste ma devo accettare la scelta, è la sua carriera e lui è responsabile delle sue scelte. Devo ringraziarlo di aver giocato con me. Meritava quella fascia di capitano, adesso ce l'ha Lautaro ma sappiamo che il capitano è sempre stato Handanovic. Skriniar resta comunque fortissimo anche senza".
La stagione di Mkhitaryan, sin qui, è stata superlativa e viene ricordata così dall'ex Roma: "Il mio primo gol è stato contro la Fiorentina. Quando ho visto Dzeko darla a Barella ho visto lo spazio e sono andato anche se ero stanchissimo. Ho visto che il difensore voleva calciarla fuori e ho messo il piede per toccarla. L'istinto mi ha premiato. La partita più difficile? Il Barcellona a San Siro. Ci ha dato tantissima fiducia. Siamo fortissimi, ma vincere qui e pareggiare là ci ha dato fiducia e su questo abbiamo costruito la nostra strada".
Si prosegue con il commento dei compagni di squadra e non solo: "Barella mi sta impressionando, Bastoni ha sempre la battuta pronta. A chi ruberei qualcosa? A Zidane, la sua visione del gioco e la sua tecnica. In campo mi sento ancora un dieci, mi è sempre piaciuto giocare dietro le punte. Però la vittoria mi dà soddisfazione, dunque giocherei ovunque per ottenerla".
Infine, un aneddoto che spiega la particolarità di Mkhitaryan, mancino di mano e destro di piede: "In Francia una volta mio padre è tornato dall'allenamento e ha chiesto un té. Ero piccolo, ho messo le mani sul piatto con la tazza e mi sono bruciato versandomi addosso l'acqua bollente. Da lì in poi ho avuto paura di scrivere col destro e scrivo col sinistro. Ma in campo sono destro".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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