Guarin, rivelazione shock: "Bevevo fino a 70 birre in una notte. Tentai il gesto estremo"
Fredy Guarin, ex centrocampista dell’Inter, ha rilasciato una lunga e toccante intervista ai microfoni di Caracol Television in cui ha ripercorso il periodo più buio della sua vita, segnato dalla dipendenza dall’alcol, e il successivo cammino verso la rinascita.
Guarin ha ammesso che il problema è iniziato durante la sua permanenza in Italia: "Mi ubriacavo due giorni prima della partita, poi scendevo in campo, segnavo e la squadra vinceva. Pensavo fosse tutto sotto controllo, ma era solo mancanza di coscienza", ha raccontato. La dipendenza, però, non tardò a travolgerlo. "Bevevo ovunque: a casa, in discoteca, al ristorante. Sapevo di sbagliare, ma non riuscivo a fermarmi."
Il passaggio allo Shanghai Shenhua ha aggravato la situazione: "In Cina sono diventato un alcolizzato. Ogni giorno bevevo dopo l’allenamento, era un ciclo infinito." Tornato al Vasco da Gama, in Brasile, Guarin sembrava aver ritrovato un equilibrio, ma la pandemia di Covid-19 lo ha fatto ripiombare nell’oscurità. "Bevevo fino a 70 birre in una notte. Ero solo, senza calcio, senza gruppo. Cercavo pericolo e adrenalina, non mi preoccupavo più di nulla."
In un momento di disperazione, Guarin tentò di togliersi la vita: "Vivevo al 17esimo piano e mi sono buttato. Una rete mi ha salvato, ma non mi rendevo conto di quello che stavo facendo".
Oggi, Guarin vive a Envigado, dove si prende cura dei suoi cavalli e conduce una vita sobria. "La mia testimonianza è un disegno di Dio. Voglio che tocchi molte vite e aiuti chi si trova in difficoltà".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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