Qual è Il pericolo per l’Inter intelligente. Le polemiche ridicole sul rigore: il precedente Uefa spiegato a settembre contro il Milan
E’ stata un’Inter sontuosa nell’intelligenza: trova il vantaggio nel Primo Tempo quando non avrebbe meritato, pur avendo realizzato solo un’occasione in meno del Napoli, ma è nella ripresa che applica ritmo e intelligenza, che copre con giudizio senza sfilacciarsi in mezzo - come fatto invece nella prima parte - che è velocissima e lucida nelle verticalizzazioni a un tocco perfino contro la difesa schierata del Napoli, ma che diventa una difesa disordinata a causa della celerità con cui l’Inter salta i tempi di gioco.
E’ quell’Inter che Simone Inzaghi aveva portato a maturazione negli ultimi tre mesi dell’anno scorso: sa quando interpretare i momenti, quando soffrire e quando rischiare, quando aspettare e riprendere fiato. Non è stata irreprensibile nell’approccio perché il Napoli le ha giocato sopra ritmo: e ci può stare, ci sono anche gli avversari, anche se l’errore dell’Inter è stato perdere l’ordine tra le linee e perdere le distanze lungo il campo, salvata però sia da Sommer che dall’imprecisione del Napoli che dagli interventi in extremis, ma certo messasi inutilmente in pericolo quando invece avrebbe dovuto farsi portare meno a spesso.
Qual è adesso il pericolo per l’Inter? Specchiarsi troppo nella sua superiorità, tanto estetica quanto mentale. Con tutta la supremazia mostrata, i punti di vantaggio sulla Juventus sono solo 2, gli infortuni in difesa sono tanti, e Allegri darà lotta senza quartiere domenica per domenica. Dunque deve abituarsi a soffrire come nel Secondo Tempo, e non sfidare la sorte come nel Primo.
A proposito di lotta senza quartiere: davvero ridicole le polemiche arbitrali sul post.
Allora: il rigore si poteva dare, dunque l’errore arbitrale c’è. Ma non è così lampante come sembra: Acerbi tocca Osimhen, senza farlo cadere e poi Osimhen accentua. Ci può stare darlo, ma non è scandaloso.
Il fallo iniziale che annullerebbe il gol di Calhanoglu invece non c’è proprio: Lautaro cintura Lobotka ma non lo trattiene, si vede proprio nella dinamica, che è diversa dal fermo immagine. E’ Lautaro a calciare il pallone verso Barella, e quando Lobotka vede il pallone scappare si lascia cadere. Braccio attorno che non trattiene, ecco perché non è fallo.
Il secondo invece è un rigore che si può dare, che io darei.
Eppure, sentita questa.
E’ la stessa dinamica di quel rigore assegnato l’anno scorso a Lautaro nella semifinale di andata contro il Milan, e poi ritirato al Var. Anche quella volta il piede fu toccato - ‘baciato’ - ma senza che ci fosse spostamento e influenza sul movimento.
Personalmente rimango dell’opinione che quel rigore si potesse dare come quello su Osimhen, eppure devo prendere atto della spiegazione, peraltro reiterata lo scorso settembre al clinic arbitrale Uefa tenuto da Roberto Rosetti a Montecarlo prima del sorteggio Champions. Fu fatto vedere proprio quell’esempio, e Rosetti spiegò perché fu giusto revocare il rigore nonostante il contatto.
Rimanendo della mia idea, non potevo però non prendere atto della spiegazione Uefa specifica.
E dunque così è sul Napoli.
Di fatto, che si sia dedicata un’ora di dirette tv su uno scandalo arbitrale che scandalo non è, è in sé scandaloso. E dimostra perché per l’Inter sarà una battaglia domenica dopo domenica.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati