Milan in sordina, Juve con entusiasmo e Inter pronta a ripartire: con quale obiettivo?

Milan in sordina, Juve con entusiasmo e Inter pronta a ripartire: con quale obiettivo?TUTTOmercatoWEB.com
martedì 9 luglio 2024, 19:53Editoriale
di Gian Luca Rossi

Delle grandi il primo a radunarsi è stato il Milan, in un clima per così dire soffuso, anche se poi qualche centinaio di tifosi ha assistito al primo allenamento diretto da Fonseca, arrivato in sordina, senza alcun alto dirigente rossonero ad accoglierlo a Malpensa. Da Torino invece ben più entusiasmo per l’arrivo di Thiago Motta che, per ora, da ex tripletista nerazzurro, non si è sollevato neppure di un millimetro al grido di ‘chi non salta è un interista’. 

Venerdì alle 17 conferenza-stampa di presentazione in sede e il giorno dopo accenderà i motori anche l’Inter di Simone Inzaghi, fresco di rinnovo contrattuale. Qualcuno sostiene ancora fino al 2027, ma a me da tempo risulta fino al 2026, con eventuale opzione per l’anno successivo. Ho sempre spinto per rinnovi non lunghissimi a qualsiasi tecnico perché conosco bene il nostro popolino calcistico, sempre pronto a far rotolare la testa del proprio mister alla prima difficoltà. Voglio però essere chiaro come il sole: mi auguro che Inzaghi resti all’Inter per altri dieci anni, con tutta una serie di rinnovi biennali. Significherebbe che continuerà a vincere, dopo i 6 trofei già in bacheca. Ora sto per scrivere qualcosa che penso davvero e che non piacerà ai fanatici di qualunque fede, ma d’altronde neppure loro piacciono a me. Ho rispetto per tutti i tifosi che fanno sacrifici, quindi anche per quelli del Milan, che sia ben chiaro non vedo l’ora di canzonare al prossimo Derby.

In questo momento però li vedo legittimamente delusi dal Mercato e di conseguenza dal progetto di Cardinale, sposato ovviamente da Fonseca, che è quello di non vincere solo oggi ma domani. A proposito, io invece sono all’antica: a me piace vincere oggi, perché per me “la vita è adesso” (cit. Claudio Baglioni) e perché “del doman non v’è certezza” (cit. Lorenzo de’ Medici). Dopo aver mischiato sacro e profano vi spiego meglio cosa intendo. Stimo tutti i tifosi che rispondono ‘presente’ anche nei momenti più difficili o, se preferite, meno facili: coloro che sanno benissimo di comprare a scatola chiusa e che magari sanno già che rimarranno ancora delusi, ma che comunque ci sono sempre, fanno sacrifici, anche economici, visti i rincari ovunque, per abbonarsi alla loro squadra del cuore, in questo caso il Milan. Non ho invece alcun rispetto per quelli che dal loro divano, senza alcun sacrificio per la loro squadra del cuore, sono sempre lì a dire “fa tutto schifo, via questo, via quello!“ Pensate che queste persone inutili (cit.Paolo Vallesi) le abbiamo anche nella tifoseria nerazzurra, gente che mette splendidamente in pratica il mio primo e immortale comandamento nerazzurro: “L’Inter non è per tutti!” Sicuramente non è per loro, sempre pronti a volere il calciatore, intravisto in TV nell’ultima partita, al posto di uno dei tuoi, si chiami Dumfries, deVrij o Arnautovic, tanto per citare i più gettonati, come se fosse facile trovarne di migliori a costo contenuto. Va bene sfruttare le opportunità, ma infamare sempre e comunque chi ha contribuito, magari anche solo in parte, a iscrivere la tua squadra ripetutamente negli Albi d’Oro non va bene.

Quindi, in primo luogo, grande rispetto per le avversarie e i loro veri tifosi, perché confermarsi non è facile e qui nessuno ha paura di dire che l’Inter ai primi di luglio è la squadra più forte e più completa, ma poi parla sempre il campo e quando pensi che tutto andrà male, come molti cugini rossoneri di questi tempi, poi magari certe aspettative saranno tradite, ma in meglio. Con questo sono molto curioso di ascoltare che cosa dirà Simone Inzaghi, fresco di rinnovo, nella conferenza-stampa di venerdì: l’anno sorso, secondo me con un forcone puntato alla schiena da Beppe Marotta, ci spiazzò tutti, intendo noi giornalisti presenti, dicendo a chiare lettere che l’Inter DOVEVA vincere la seconda Stella, come poi è stato. Badate bene, nessun tecnico, alla vigilia di un nuovo Campionato ha mai detto: “Vinciamo lo Scudetto!” Tutti si barcamenano tra “vogliamo essere competitivi” o “diremo la nostra con tutti”, che è molto diverso dal dire “lo Scudetto lo vinciamo noi”, come ha fatto con un coraggio da leone Inzaghi un anno fa. Chissà se anche stavolta Simone Inzaghi ci stupirà, come il giocatore di biliardo che dichiara in anticipo che la palla X andrà nella buca numero Y.