Inter, alla spasmodica ricerca di un difensore. Due soliti noti, una "Marottata" e uno spagnolo
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L'estate porterà consiglio e... rinnovamento. L'Inter non si sottoporrà ad un intervento chirurgico maxillo-facciale, chiariamo. La rosa di Simone Inzaghi non verrà smantellata. Ma la prossima finestra di mercato, con il Mondiale per Club di mezzo, riserverà più di qualche variazione e forse anche un paio di sorprese.
In fin dei conti la nuova strategia impartita da Oaktree non potrebbe essere più chiara: bando ai parametri zero di quei giocatori sempre più verso la "stagionatura" e per di più da commissioni/ingaggi elevatissimi. La musica cambia: meno spese e più giovani. La dirigenza, da Ausilio e Baccin fino al presidente Marotta e il vice Zanetti, ha ricevuto il messaggio dal fondo USA ed è già al lavoro.
In primo luogo per uno svecchiamento del reparto difensivo. Anche se il ritorno da leader assoluto di Francesco Acerbi contro la Fiorentina ha strappato più di qualche sorriso, la sua posizione all'Inter resta pericolosamente in bilico. Almeno 16 le partite saltate per infortunio - tra ricadute qua e là si arriva a 22 forfait - in due mesi e mezzo trascorsi tra infermeria e box per dei guai fisici hanno inciso parecchio, mettendo in luce non solo la sua difficoltà a recuperare la forma ideale in tempi utili ma anche le problematicità fisiologiche conseguenti da un'età avanzata (37 anni compiuti lo scorso 10 febbraio).
Il club sembrerebbe più propenso a terminare il suo contratto già allo scadere di questa stagione, senza protrarre l'agonia fino al 2026. D'altronde la crescita di Stefan de Vrij in questi mesi è stata così palpabile, l'apporto così efficace, da non presentare nemmeno lo scotto dell'usura eccessiva in assenza di alternative da baluardo centrale. E il rinnovo fino al 2027 adesso è più probabile. Senza dubbio più di Ace. Le riflessioni sono in corso, ma ogni decisione è rimandata ad aprile - parola dell'agente, non mia.
Esclusi questi due casi, gli altri hanno già ricevuto la totale benedizione da Inzaghi e dall'Inter stessa, dunque a giugno Pavard, Bisseck e Bastoni non si toccano. Resta solo da capire la situazione di Matteo Darmian, jolly difensivo con una carta d'identità importante (35 anni) ma grande affidabilità ed esperienza mai venute meno - e tanto care al mister di Piacenza -, con un contratto che lo lega ancora un anno e mezzo ma che potrebbe anche essere rispettato fino alla fine (l'ingaggio è da 3,2 milioni lordi).
Bando alle ciance, spazio ai colpi dell'estate. Avvicinandoci di soppiatto e sbirciando nei grandi disegni della dirigenza interista, ci sono cinque nomi da piazzare qua e là sulla tabella dei monitorati.
Il primo è Sam Beukema, difensore granitico che ha avuto un determinante upgrade con mister Italiano e per questo sempre più centrale al Bologna. Olandese, di 26 anni, avrebbe scavalcato anche Lucumì (altro potenziale obiettivo) in termini di preferenze da Viale della Liberazione. Prezzo? Tra i 25 e i 30 milioni, non proprio bruscolini. Ma percepisce 900mila euro annui e i nerazzurri lo vedrebbero bene proprio come erede di Acerbi. Un altro profilo che ha rubato decisamente l'occhio non solo all'Inter, ma anche a una vecchia volpe come Conte, è Pietro Comuzzo: centrale della Fiorentina, a breve compirà 20 anni - quindi giovanissimo -, italiano e futuribile. Peccato che la Viola abbia respinto ben 35 milioni a gennaio dal Napoli e questo non fa che preannunciare una possibile asta in estate. E sappiamo bene cosa ne pensi Marotta & co., basta ricordare il caso Buongiorno-Cairo.
Altrimenti in casa Inter non hanno mai smesso di tenere sotto stretta osservazione Jonathan Tah, torre tedesca del Bayer Leverkusen, che potrebbe essere l'unica vera possibilità a parametro zero. Una "Marottata" sulla carta, perché ancora senza rinnovo rischia seriamente di lasciare Xabi Alonso da free agent, ragion per cui c'è anche il Barcellona sulle sue tracce. Questo caso si discosterebbe parecchio dai precedenti di "Don Beppe", con Zielinski e Taremi ultimi arrivati, per il semplice fatto che il classe '96 originario di Amburgo è un profilo di caratura mondiale. La colonna portante della Nazionale tedesca e per carisma e qualità arriverebbe in nerazzurro da prima scelta, non come ripiego. Due gli ostacoli: la sparata degli agenti sulle commissioni per il trasferimento e lo stipendio preteso.
Infine un profilo ispanico, captato mesi fa e tornato di moda di recente. O magari lavorato sotto traccia. Si chiama Yarek Gasiorowski e a Valencia erano già arrivati sondaggi da parte dell'Inter nello scorso mercato estivo: centrale classe 2005, mancino, in grado di trasformarsi in terzino sinistro, ha impressionato parecchio negli Europei Under 19 con la Spagna. Il prototipo di difensore moderno che la Taronja vorrebbe tenersi stretto il più possibile e assai gradito dalle parti di Viale della Liberazione. Servirebbe solo scoprire l'esatta valutazione del Valencia, perché sanno di avere tra le mani un potenziale tesoretto, nonostante i 20 anni, ecco perché state accelerate le pratiche del rinnovo per blindarlo fino al 2027. Intanto l'ingaggio da 200mila euro (lordi) annui rientra ampiamente nelle corde dell'Inter e nelle preferenze di Oaktree.
Tempo al tempo. Da Milano si studia giorno e notte per garantire una retroguardia rinfrescata, tanto meglio potenziata. Per garantire un gruppo altrettanto vincente, se non di più.
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