La volta buona

La volta buonaTUTTOmercatoWEB.com
domenica 16 febbraio 2025, 18:49Editoriale
di Gabriele Borzillo

C’è un comune denominatore in ogni campionato dell’Inter: la trasferta di Torino, sponda bianconera ovviamente, che giochi sempre o quasi allo stesso modo, ovverosia tra il male e il malino. Tralasciamo per cortesia discorsi arbitrali, Iuliano su Ronaldo o amenità del genere, per concentrarci solo ed esclusivamente sul pallone, sul gioco del calcio. È innegabile che di rado abbiamo ammirato i nostri eroi correre e dominare su e giù per il prato verde, nel capoluogo piemontese. È una tassa che paghiamo annualmente. E, quando ci riesce di vincere, esempio lo zero a uno di Calha il 3 aprile 2022, magari riusciamo a lamentarci pure (leggere social dell’epoca cortesemente) per il successo di corto muso e, perché no, alla fine dei conti neanche troppo meritato. Ma il calcio, inutile ripetere la stessa tiritera ma ripetiamola per chi ancora non la comprende, non è una scienza esatta, non ci sono giudici ad alzare le palette al minuto novanta più recupero: chi fa gol vince e ha ragione, anche quando la ragione non ce l’ha e il campo avrebbe raccontato ben altro.

In questa settimana abbiamo provato, in radio, a domandare il perché di una metamorfosi così evidente, senza peraltro ottenere risposte convincenti: per qualcuno è un problema di concentrazione, per qualcun altro ci scarichiamo mentalmente, per altri ancora loro affrontano la partita come la più importante della stagione mentre per noi, al contrario, è una delle tante da giocare. Sarà, intanto però il fatto è acclarato e innegabile.

Detto ciò, oggi come oggi la trasferta di Torino rappresenta un viatico fondamentale sulla strada che porta alla lotta per lo scudetto, a noi interisti piace nominare questa parola e, aggiungo, troverei fuori luogo parlare di qualificazione Champions da centrare. Scudetto, sissignori. E non perché, come pensa qualcuno, abbiamo la squadra più forte quindi non vincere sarebbe un “fallimento” – ho letto anche cose così, giurin giuretta – quanto perché, se a metà febbraio hai un punto di distacco da chi comanda la classifica devi, necessariamente, provarci. Lo devi a te stesso e ai tifosi che ti seguono. Punto.

Dunque Torino per continuare il testa a testa, per staccare definitivamente una squadra ancora alla ricerca di un posto al sole, per affermare, finalmente, che in questo momento storico l’Inter è più forte della nostra avversaria di stasera. Personalmente, parlo per me sia chiaro, siamo più completi della Juve, che pure ha speso, e parecchio, sul mercato. Lo scivolone di Firenze lo abbiamo messo alle spalle. I ragazzi hanno interpretato, lunedì scorso, una partita dal risultato bugiardo, ricca di pathos, impegno, dedizione e corsa. Dunque mi aspetto che la stessa grinta, lo stesso agonismo, la stessa caparbietà e voglia di vincere Lautaro e compagnia la mettano questa sera. Senza paure recondite, senza guardare a cosa è capitato fino a oggi a Torino.

Fiducia in sé stessi deve essere il mantra da ripetere senza sosta fino al fischio d’inizio, e anche oltre. Fiducia in ciò che siamo e che possiamo e dobbiamo essere. Senza scuse, senza finti problemi, senza inspiegabili comportamenti precedenti.

Siamo i campioni d’Italia. E lo siamo perché giochiamo un gran calcio, abbiamo una squadra forte e bilanciata anche se non così completa come qualcuno vuol far credere. Ma siamo tanta roba. Quale occasione meglio di stasera per dimostrarlo?

Alla prossima.